rotate-mobile
Monteverde

Quel pasticciaccio brutto alla scuola Artom: anche Asl e uffici bocciano l'arrivo di classi in più

Il municipio XII sta valutando il passo indietro. Nei giorni scorsi le proteste dei genitori contro il trasferimento nel plesso di quattro aule dalla Girolami

Dipartimento e Asl dicono no al trasferimento delle aule. Da una parte non è opportuno sacrificare il servizio mensa della scuola, dall'altra alcune classi non hanno climatizzazione e sono troppo piccole. Così ora il municipio sarà costretto a valutare un passo indietro. È il pasticcio combinato all'istituto Artom ai Colli Portuensi, nel quadrante ovest di Roma, una vicenda che tiene da settimane con il fiato sospeso le famiglie del territorio

Qui le porte per i circa 100 piccoli studenti della scuola dell'infanzia comunale non si sono aperte il 14 settembre, come nella maggior parte delle scuole della Capitale. La data è slittata per permettere il trasferimento di due classi dalla vicina Girolami, chiusa da aprile 2019 a seguito del crollo di un controsoffitto. Il plesso in questione non riaprirà prima di un anno almeno, e per quattro classi su 30, di circa 15 bambini ognuna, il municipio aveva optato per il trasferimento all'interno della Artom appunto, ricavando nuovi spazi. Due aule al piano terra, sacrificando la sala mensa, e altre due al primo piano in corrispondenza di un laboratorio e dell'ufficio della preside. Il nulla osta del municipio è arrivato l'11 agosto. I lavori edili sono iniziati subito dopo e già conclusi. 

Ora però due di quelle aule con ogni probabilità non serviranno più. Da un sopralluogo della Asl Roma 3, i cui risultati sono evidenziati in una nota che RomaToday ha potuto visionare, ci sono diverse carenze. Manca un bagno per i disabili, e i servizi igienici per il personale docente. E ancora per le aule ricavate al posto della palestra è assente un sistema di climatizzazione. Senza contare l'ampiezza delle classi, che "non devono essere inferiori ai mq.15, 1,80 mq per bambino". Un parere nella sostanza negativo, che stando a quanto dichiarato dalla stessa assessora Fabiana Tomassi in commissione trasparenza, avrebbe spinto il municipio a fare un passo indietro almeno per due aule su quattro.

Un dietrofront solo parziale appunto. Le aule al posto della mensa rimarranno, nonostante un altro parere anche questo negativo espresso a fine agosto dal dipartimento Scuola. "In seguito alle diverse segnalazioni pervenute per le vie brevi e ufficiali di richiesta da parte dei dirigenti scolastici di poter utilizzare i refettori a scopo didattico, si rappresenta che tale soluzione non risulta perseguibile in modo sistematico, pena l'impossibilità di garantire un servizio di ristorazione di qualità". Tradotto: non si può eliminare l'aula mensa. 

"I due pareri di Asl e dipartimento certificano quanto la scelta del M5s del municipio sia stata totalmente sbagliata" commentano i consiglieri della Lega Giovanni Picone, capogruppo, e Marco Giudici. "Una forzatura inaccettabile che avevamo reso pubblica e contestata fin dal 12 agosto scorso. A testa bassa invece la giunta grillina è andata avanti. Questa sciatteria amministrativa ha portato alla chiusura della Artom fino a data da destinarsi e ora gravi problemi per ricollocare le aule della Girolami. Ci domandiamo ora cosa abbia fatto la giunta nel frattempo, dato che la nota dell'Asl è datata 9 settembre per trovare spazi alternativi. Tanti disagi per le famiglie che tuteleremo in tutte le sedi, anche di fronte alla Corte dei Conti". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quel pasticciaccio brutto alla scuola Artom: anche Asl e uffici bocciano l'arrivo di classi in più

RomaToday è in caricamento