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Monteverde Malagrotta / Vicolo del Casale Lumbroso

Massimina, no al centro di accoglienza: un uomo si incatena per protesta

La settimana scorsa un incontro dei comitati di quartiere con il prefetto Basilone, ma senza i risultati sperati. Poche le rassicurazioni arrivate sulla possibilità reale di fermare il trasferimento

Incatenato a un cartellone pubblicitario per dire no al centro di accoglienza. Si chiama Celestino, è un residente del quartiere, e ha già detto che resterà lì a oltranza. Il suo esempio sta fomentando l'ennesima protesta a Massimina. Un gruppo di residenti lo ha poi raggiunto davanti all'ex scuola di polizia di vicolo Casal Lumbroso, la struttura pronta a ospitare 500 migranti richiedenti asilo. 

La settimana scorsa un incontro dei comitati di quartiere con il prefetto Basilone, ma senza i risultati sperati. Poche le rassicurazioni arrivate sulla possibilità reale di fermare il trasferimento. Così l'unica via per stoppare i nuovi arrivi, in un quartiere che a detta dei denuncianti ha bisogno di servizi, opere di urbanizzazione, bonifiche, pulizie, prima ancora di poter accogliere centinaia di persone, sono le barricate. 

A raccogliere le istanze politici del centro destra, da Fratelli d'Italia a Forza Italia con consiglieri municipali, capitolini, regionali, ma anche la maggioranza Cinque Stelle del parlamentino, pronta "a scendere in piazza accanto ai romani", come dichiarato dalla stessa presidente Silvia Crescimanno con tanto di video sul posto e appello sui social network. "Il XII municipio non può sopportare un altro carico del genere, abbiamo già due centri per immigrati. Saremo a fianco ai cittadini". E alle forze di centro e estrema destra, contro Prefettura e Ministero.

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