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Martedì, 19 Marzo 2024
Monteverde

Lavori a villa Pamphilj, i comitati: “No a colate di cemento”

Sono in corso le operazioni di riarredo della viabilità interna, ma gli Amici di Villa Pamphilj e il comitato Monteverde – Quattro Venti denunciano: “Lavori necessari ma ci sono diverse criticità”

Lavori sì, riarredo sì, colate di cemento no: è in sintesi questo il nocciolo della nota diffusa dall’associazione Amici di Villa Pamphilj e dal comitato Monteverde – Quattro Venti a commento dell’attuale situazione di lavorazione della zona Ovest dello storico parco romano.

Sono azioni di tutela dello storico parco finanziati con due bandi da 1,5 milioni di euro e di cui era stato il presidente della commissione Ambiente del Campidoglio, Daniele Diaco, lo scorso 27 gennaio, a riportarne gli ambiti di intervento: le lavorazioni avevano ed hanno a oggetto il “ripristino della regimentazione delle acque piovane, al fine di scongiurare il fenomeno degli allagamenti, e sulle potature di sagomatura del patrimonio botanico. Nel primo caso, si sta procedendo con la ripavimentazione dei viali, la predisposizione di pendenze volte ad assicurare il corretto deflusso delle acque e di cunette laterali ricostruite con sampietrini di recupero e la realizzazione di briglie trasversali in selci, griglie di raccolta, pozzetti per il deflusso delle acque e fosse di drenaggio. Tali interventi sono già stati posti in essere in via Dolores Ibarruri, nel tratto compreso tra via Ibarruri e Via Maria Callas e in via dei Curie e, a breve, saranno attuati anche in via Ada Costa e in viale Natalia Ginzburg. Per quanto concerne le operazioni di sagomatura, le ditte stanno terminando le potature dei pioppi lungo viale Natalia Ginzburg e, a breve, inizieranno a operare in zona Casale di Giovio. Già ultimate, invece, la sagomatura della siepe di via dei Curie”, spiegava l’esponente Cinque Stelle che fra l’altro alla zona di Monteverde è molto legato.

Si tratta di interventi più che mai opportuni, spiegano oggi gli attivisti dei comitati di quartiere , ma che se non effettuati con criterio rischiano di “snaturare” l’anima della villa, inserendo degli elementi architettonici e d’arredo incompatibili con lo spirito del polmone verde di Roma.

“Nel corso del sopralluogo”, scrivono i comitati, “abbiamo rilevato alcune criticità da mettere in evidenza. Il progetto complessivo così come si sta attuando cambia completamente lo status di quella parte della villa, da sempre caratterizzata per il suo aspetto agreste e naturale, con i suoi vialetti di terra battuta e porfido (sanpietrini) e con il suo patrimonio di alberature di alto fusto e siepi all’italiana. Questi lavori comportano una colata di cemento e calce che per dimensione e impatti estetici sembrano sovradimensionate rispetto alle reali necessità”.

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