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Emergenza pini, già trattati 260 alberi a Villa Pamphilj: l'operazione è finanziata dalle donazioni dei romani

Sempre più spesso per colmare il ritardo delle istituzioni i cittadini si autotassano per salvare i pini

Sono duecentosessanta i pini che sono stati trattati contro la cocciniglia tartaruga a Villa Pamphilj. Un risultato che è stato ottenuto grazie all’iniziativa dei romani.

La raccolta fondi per Villa Pamphilj

Per contrastare il parassita che dal 2018 fa incetta di pini in città, Altritalia Ambiente, l’associazione culturale Amici di Villa Pamphilj e Vivi Bistrot hanno lanciato una raccolta fondi. Centinaia di romani hanno risposto alla call, diffusa attraverso il comitato “Zona Verde”. E con i soldi ottenuti hanno finanziato l'intervento che prevede una serie di'iniezioni, nel tronco, d'un potente insetticida: l’abamectina.

Il ritardo amministrativo per salvare i pini

Il ricorso ai trattamenti endoterapici, anche al di fuori di Villa Pamphilj, sconta però un evidente ritardo. E’ stato infatti necessario avviare una sperimentazione e successivamente ottenere il via libera dal Governo per la stesura delle linee guida fitosanitarie regionali: il protocollo che indica il rimedio migliore per debellare la Toumeyella parvicornis, il parassita alieno che porta al progressivo diradamento delle chiome ed alla conseguente morte degli alberi.

La generosità dei romani

Il risultato raggiunto a Villa Pamphilj, è dovuto essenzialmente alla disponibilità dei romani a salvaguardare gli alberi simbolo della Capitale. E non è peraltro l’unico caso in cui, i cittadini, si sono adoperati per mettere in salvo i propri alberi, finanziando le iniezioni di abamectina nei tronchi. Anche il Campidoglio ne è consapevole, oltre che debitore. Da Saxa Rubra a Decima, dal quadrante Nord a quello Sud della Capitale, non è difficile imbattersi in qualche raccolta fondi attivata proprio per contrastare l’ormai capillare invasione della cocciniglia tartaruga. 

Un ritardo da recuperare

Ora c'è  l'obbligo di intevento con cura endoterapica ma non vediamo piani di intervento operativi che chiariscano modalità, tempi, risorse ed appalti a ditte specializzate che rispettino i protocolli CREA” ha ricordato Francesca Marranghello, attivista di Italia Nostra in prima linea nella difesa dei pini romani. Anche i primi stanziamenti sono stati messi a disposizione. Ma c'è un ritardo importante, rispetto alla diffusione della cocciniglia tartaruga, che ancora bisogna recuperare.

I fondi a disposizione

L’Assessora capitolina Laura Fiorini ha ribadito che il Campidoglio ha già destinato ai trattamenti un milione e duecentomila euro. Cinquecento arrivano dalla Regione. Sono comunque pochi, se rapportati al numero di pini, oltre 48mila, che sono presenti a Roma. Questi alberi possono tuttavia contare su un importante alleato: i cittadini preoccupati della Capitale. I Villa Pamphilj  ed anche degli altri casi registrati in città, lo dimostrano. Ora però serve un intervento capillare del Campidoglio. 
 

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