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Municipio 12, caos a Cinque Stelle: "Titolare di un nido e consigliere, Di Camillo incompatibile"

Massimo Di Camillo, presidente dell'Aula consiliare, sarebbe incompatibile secondo l'art.63 del Tuel. Fratelli d'Italia si rivolge all'Anticorruzione

Consigliere municipale eletto tra le file dei Cinque Stelle, ma anche titolare al 50 per cento della Ro.ma srl, società che gestisce un nido in convenzione con il Comune di Roma. Su Massimo Di Camillo, presidente dell'Aula nella XII circoscrizione, è bufera. Normative alla mano, l'ipotesi di incompatibilità sollevata dai consiglieri di Fratelli d'Italia, troverebbe conferma nell'articolo 63 del Tuel (Testo Unico degli Enti Locali): "Colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell'interesse del comune o della provincia, ovvero in società ed imprese volte al profitto di privati, sovvenzionate da detti enti in modo continuativo" non può ricoprire la carica pubblica di consigliere. Di Camillo, come lui stesso scrive nella dichiarazione patrimoniale resa al comune di Roma in data 3 ottobre 2016 - e come conferma la visura societaria - era amministratore, poi titolare, della suddetta società gestore dell'asilo Only Kids sito in via Aurelia civico 1410 (municipio XIII), in convenzione con il Comune di Roma e da questo sovvenzionato in maniera continuativa con un contratto al momento valido fino al 31 luglio 2017. 

"INCOMPATIBILE E IN CONFLITTO DI INTERESSI" - Dunque, la posizione del consigliere grillino è pubblica e nota da mesi alla stessa maggioranza. Ma è venuta a galla come conflitto di interessi a seguito di un'altra vicenda spinosa. In via Aquilanti, quartiere Massimina, a pochissimi chilometri dal nido Only Kids, si trova un altro asilo, pronto per ospitare 60 bambini ma chiuso da mesi. Il Comune non l'ha mai preso in consegna. Uno spreco di denaro e un servizio mancato per il territorio. Sul caso, alle telecamere di Striscia La Notizia, Di Camillo ha dichiarato: "Qui abbiamo nella zona altro asilo che attualmente non è tutto occupato, aspetto che fa venire dubbi su facoltà o legittimità di aprirne uno nuovo, quindi aspettiamo il bando e capiamo qual è la richiesta". Fin qui niente di strano. Attendere il bando dei nidi per capire la quantità di domande è la posizione del municipio, ribadita dalla stessa presidente Silvia Crescimanno, interpellata sul futuro prossimo della struttura. Ma ai consiglieri di opposizione non sfugge il dettaglio: l'altro nido di cui parla Di Camillo è l'Only Kids, che lui stesso ha in gestione al 50 per cento. Da qui l'accusa di conflitto di interesse nella vicenda specifica. E quella generale di incompatibilità della carica. 

Il gruppo Fratelli d'Italia ha rimesso il caso ad Anac e al Prefetto, chiedendo di far partire il procedimento per la decadenza del consigliere, oltre a chiederne direttamente le dimissioni. "E' intollerabile un simile atteggiamento di fronte ai cittadini e al consiglio che egli rappresenta in qualità di presidente - dichiarano i consiglieri Giovanni Picone, Marco Giudici e Francesca Grosseto - ieri abbiamo informato l’autorità anticorruzione e chiesto al prefetto di Roma di avviare un’azione per farlo decadere, abbiamo presentato una mozione di sfiducia in consiglio (verrà discussa alla prossima seduta, ndr) e non escludiamo esposti in procura ed altre azioni giudiziarie nel caso il M5S continui a fare lo slalom tra le norme di legge, mostrando e nascondendo ciò che più conviene alla propaganda politica. La trasparenza, la legalità e l’onestà sono l’opposto rispetto a questo modus operandi del movimento grillino in Municipio XII". Sul caso anche il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori: "E' bene che il sindaco Virginia Raggi intervenga in prima persona, chiedendo al suo consigliere di fare un passo indietro e sollecitando la presidente Crescimanno a superare questi ostacoli e aprire immediatamente la scuola pronta di Via Aquilanti che continua a rimanere vergognosamente chiusa". RomaToday ha provato più volte a contattare telefonicamente il consigliere senza mai ricevere risposta. 

Gli scenari possibili? Sempre secondo quanto previsto dal Tuel, oltre alla possibilità per un qualunque cittadino (e per gli enti di controllo preposti, in prima fila l'Anticorruzione) di ricorrere in Tribunale, è il Consiglio municipale a dover contestare in Aula l'incompatibilità a Di Camillo. Da quel momento il consigliere (art.68/69/70 del Tuel) ha 10 giorni di tempo per sanare la situazione, dopodiché il Consiglio delibera o meno la decadenza. Mentre scriviamo si è tenuta una seduta di Consiglio, ma la maggioranza ha preferito posticipare alla prossima data utile la discussione della risoluzione proposta a riguardo da FdI. "Stanno prendendo tempo in modo illegittimo - commenta Giudici fuori dall'Aula - senza contare che essendo il Presidente incaricato di convocare il Consiglio, il controllore è anche il controllato". 

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