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Discarica di Malagrotta: dopo una lunga attesa arriva l'incontro sulla bonifica

A metà ottobre l'appuntamento che i cittadini stanno aspettando per conoscere il futuro dell'ex discarica

E’ il 13 ottobre la data che i cittadini che hanno a cuore la bonifica di Malagrotta devono cerchiare di rosso sul calendario. E’ quella infatti la giornata in cui, il commissario unico Giuseppe Vadalà, prenderà parte ad un evento molto atteso: un consiglio straordinario, aperto al pubblico, durante il quale sarà illustrato il lavoro di bonifica di quella che è stata la discarica più grande d’Europa.

L'incontro con il commissario

La notizia è stata comunicata dall’assessora capitolina ai rifiuti Sabrina Alfonsi che, nel “ringraziare il commissario unico Vadalà per aver acconsentito a dare il suo fondamentale contributo di competenze e informazioni alla cittadinanza e alle amministrazioni municipali” ha parlato di “un evento molto atteso”. E non a torto. Perché era stata proprio l’assessora Alfonsi, lo scorso 26 gennaio, a promettere un incontro del genere. Lasciando anche intendere che, cittadini ed istituzioni locali, sarebbero stati informati praticamente subito sul futuro capping di Malagrotta. 

La promessa del coinvolgimento

Nella giornata in cui era trapelata la notizia dei 250 milioni di euro, a disposizione della regione per la bonifica, l’assessora aveva dichiarato: “Avvieremo da subito un percorso di confronto con i Municipi interessati e con i residenti della Valle Galeria per costruire insieme a loro un programma di interventi per la realizzazione di un grande parco e di aree attrezzate, per fare in modo che quella che per decenni ha rappresentato un grave vulnus ambientale diventi una nuova opportunità per la riqualificazione di questo territorio”.

Un incontro atteso da mesi

Un mese più tardi l'assessora ha preso parte ad una seduta della commissione ambiente convocata dai municipi XI e XII. Una riunione nel corso della quale si è accennato, tra i vari temi all'ordine del giorno, anche delle novità sul capping allora disponibili. A distanza di otto mesi da quell'appuntamento, grazie al prossimo consiglio straordinario del 13 ottobre ed alla presenza del commissario Vadalà, i cittadini potranno finalmente avere i dettagli sull'operazione che sarà avviata nell'ex discarica di Malagrotta. Tra meno di un mese, in sostanza, i cittadini potranno prendere parte all' “evento molto atteso” dal territorio.

Cerroni racconta il suo progetto di bonifica

“La riunione congiunta dei due consigli municipali interessati dagli interventi fa parte del percorso di trasparenza e condivisione che abbiamo voluto con decisione come amministrazione capitolina ed è la buona notizia che aspettavamo” ha commentato il minisindaco del municipio XI Gianluca Lanzi “è un impegno che avevamo preso con i cittadini nel corso dell'ultimo Consiglio municipale straordinario sui rifiuti ed è una promessa mantenuta”. Il consiglio in questione si era svolto a maggio ed aveva visto la presenza dell'assessora Alfonsi. Ma era stato incentrato sulle opzioni per la chiusura del ciclo dei rifiuti, non sulla bonifica di Malagrotta.

I fondi ed il tempo a disposizione

Soddisfazione per la notizia del prossimo appuntamento, è stata mostrata anche dal presidente del municipio XII Elio Tomassetti. “Dopo anni di false promesse, l'impegno del sindaco Gualtieri e dell'assessora Alfonsi porta fondi e procedure certe per la bonifica” ha commentato il minisindaco. I finanziamenti in questione sono i “249.976.321,28 euro” del fondo sociale europeo che dal Governo transitano alla regione. Trattandosi di risorse FSC del quinquennio 2020-2024, dovranno essere conclusi, collaudati e rendicontati entro il 31 dicembre 2025. Il fattore temporale, quindi, non è di secondo piano. Anche perchè sono tante la cose da fare per riqualificare il sito dismesso nel 2013.

Bonifica e capping

I fondi servono per realizzare nuovi pozzi con cui estrarre il percolato; per creare una rete di raccolta, con la realizzazione di depositi temporanei e per trattare il percolato. Poi, terminata la bonifica, si deve procedere con il capping, vale a dire con la copertura superficiale finale e la sistemazione ambientale di quella che, un tempo, era una cava e che in trent’anni di attività è stata trasformata in una collina. Come il Monte de’ cocci di Trastevere. Con la differenza che a Malagrotta, anziché le anfore, sono stati interrati i rifiuti indifferenziati prodotti da due generazioni di romani.
 

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