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Giovedì, 25 Aprile 2024
Bravetta

Una mostra e visite guidate degli studenti: Forte Bravetta diventa "luogo della memoria"

Firmato protocollo d'intesa tra il Comune e l'Istituto superiore Via Silvestri 301 per rilanciare lo storico manufatto, simbolo della Resistenza romana

Gli studenti dell’istituto superiore Via Silvestri 301 diventano i nuovi ciceroni di Forte Bravetta. Obiettivo, restituire anche grazie al loro apporto lo storico manufatto simbolo della Resistenza romana alla città, e valorizzarlo attraverso una mostra permanente e visite guidate arricchite da spettacoli teatrali.

Il protocollo d'intesa è stato firmato mercoledì nella sala delle Bandiere in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri, dall'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi, dalla dirigente scolastica Paola Vigoroso, alla presenza del presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti. Il progetti didattico si articoli in due parti: da un lato la mostra, composta da 16 pannelli sulla storia, le trasformazioni e le storie di partigiani e antifascisti che proprio a Forte Bravetta sono stati fucilati, dall’altro le visite guidate condotte dagli studenti, che organizzeranno anche rappresentazioni teatrali basati sulle lettere dei condannati a morte.

''Oggi firmiamo con grande gioia un bel progetto per Forte Bravetta, frutto del lavoro condiviso, che realizza un tassello importante di idea di città, concretizza il rapporto tra scuola e territorio valorizzando la memoria di un luogo storico e simbolico, coniugata alla bellezza naturalistica della Valle dei Casali - ha detto il sindaco Gualtieri - È bellissimo che a prendersi cura di Forte Bravetta e ad aiutare i cittadini a conoscerne la storia saranno gli studenti. Ringrazio i ragazzi che parteciperanno al progetto, perché le scuole sono poli aperti alla città, un ambito su cui stiamo lavorando molto con la pedonalizzazione delle strade, i protocolli per le ristrutturazioni energetiche, l'inaugurazione di nuove scuole, l'allungamento degli orari, l'apertura di strutture nel pomeriggio’’.

Forte Bravetta si trova all'interno del parco dei martiri di Forte Bravetta, un parco botanico situato nella riserva naturale Valle dei Casali che si estende per oltre 10 ettari e che, dal 2009, è nel patrimonio di Roma Capitale. Durante il periodo fascista il forte è stato sede di esecuzioni delle condanne a morte di partigiani e antifascisti. Lo scorso maggio la giunta capitolina aveva approvato una delibera relativa proprio relativa al rilancio della struttura, firmando anche un protocollo d'intesa con l’agenzia del Demanio per destinare l'area a progetti culturali di livello e trasferire il Forte al patrimonio pubblico comunale.

“Oggi parliamo di educazione ambientale all'interno di un grande parco botanico ma anche e soprattutto di educazione storica, di fascismo, di partigiani e del racconto del Forte nel suo insieme storico e ambientale - ha aggiunto l’assessora Alfonsi - un lavoro che la città deve non solo vedere ma anche apprezzare, con le visite aperte ai cittadini. Il Regolamento dei beni comuni in arrivo si inserisce proprio in questa direzione”.

Soddisfatta del progetto di collaborazione anche la dirigente scolastica: “Sono parecchi anni che perseguiamo questo obiettivo non solo al fine di riaprire la scuola al territorio, ma di rivalutare un bene storico come Forte Bravetta. Vogliamo educare i ragazzi dal punto di vista formativo e al rispetto della Costituzione e rievocare la lotta partigiana e antifascista. Forte Bravetta è l'emblema di una storia che non finisce mai e che va sempre ricordata, aspiriamo a una mostra permanente con i 16 pannelli che abbiamo realizzato e a cui lavoriamo dal 2019. Vogliamo continuare e incentivare questo progetto”.

“Grazie al lavoro di chi ha sempre tenuto alta l'attenzione sul Forte adesso abbiamo una progettualità e una convenzione per il recupero della struttura - ha aggiunto il presidente di Municipio Tomasetti - ora il Municipio chiamerà scuole e associazioni per deciderne destinazione. Finalmente Forte Bravetta diventa un luogo di rilevanza cittadina e non più solo di quartiere”.

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