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Trentatre anni fa moriva Valerio Verbano: oggi il primo corteo senza mamma Carla

Oggi dalle 17 in via Monte Bianco corteo in memoria del giovane assassinato da un commando fascista nel 1980. Sarà il primo ritrovo senza la mamma Carla

A 33 anni dalla tragica uccisione di Valerio Verbano gli antifascisti romani, comuni cittadini, esponenti politici e amici della famiglia, si ritroveranno a partire dalle ore 16 davanti alla lapide in via Monte Bianco che ricorda il giovane, per dare vita al consueto corteo.

Alla manifestazione in memoria del militante di Autonomia Operaia assassinato nel 1980 a soli 19 anni da un commando fascista, prenderà parte anche Fabio Nobile, esponente del PdCi-FdS e candidato di Rivoluzione Civile per la Regione Lazio, che ha rivolto un appello affinchè l’affluenza all’evento sia cospicua: “Invito tutti gli antifascisti romani a partecipare al corteo. Il primo anno senza Carla (madre di Valerio, scomparsa il giugno scorso ndr.) è importante essere in tanti per proseguire la battaglia iniziata 33 anni fa per la verità e la giustizia. È importante perché la storia di Valerio continui ad essere la forza delle nostre lotte e del nostro antifascismo, perché la memoria di quella generazione che voleva cambiare il Paese accompagni i giovani di oggi che hanno le stesse aspirazioni e gli stessi obiettivi”.

“Nella Memoria della Città di Roma, Medaglia d'Oro della Resistenza, questo è un giorno triste ed importante” – così Claudio Ortale, vice Presidente del Consiglio del Municipio Roma 19 che ha ricordato come Verbano stesse indagando sull'estremismo di destra e sui legami con apparati statali.

A lui ha fatto eco anche Giovanni Barbera, politico romano del Prc-Rivoluzione Civile e presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII, che ha esposto la triste ed intricata vicenda: Valerio Verbano, infatti, aveva condotto indagini personali e redatto un fascicolo in cui erano state raccolte molte informazioni e documentazione fotografica sui legami tra il mondo dell’estremismo di destra romano, la criminalità organizzata, tra cui anche la Banda della Magliana, e personaggi degli apparati statali.

“Non è un caso che tale dossier, che fu sequestrato dalla polizia durante una perquisizione un anno prima della sua morte – sottolinea Barbera - venne fatto misteriosamente sparire. Dell'esistenza di questo dossier era a conoscenza anche un giudice che indagava in quegli anni sull'eversione nera, Mario Amato, che venne ucciso dai Nar, quattro mesi dopo la morte di Valerio. Strane coincidenze – conclude il membro di Rivoluzione Civile - che, con la distruzione o la sparizione di alcuni elementi di prova, fanno del caso Verbano uno dei misteri ancora irrisolti di quegli anni, nei quali alcuni apparati deviati dello Stato, utilizzando la manovalanza dei neofascisti e i legami con la criminalità organizzata, agirono contro quei movimenti di massa che aspiravano ad una trasformazione radicale della nostra società".


Un corteo, quello di oggi pomeriggio, che si svolgerà per il primo anno senza la presenza di Carla Verbano, la madre di Valerio scomparsa lo scorso 5 giugno, che da quel 22 febbraio del 1980 ha speso la sua vita alla ricerca della verità e giustizia per il figlio.
“Faremo memoria della loro lotta – ha detto Claudio Ortale - come modello della nostra contro la feccia fascista.”

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