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Giovedì, 18 Aprile 2024
Montesacro Montesacro / Via Monte Bianco

Verbano: "Valerio vive", musica e fuochi d'artificio per il 32esimo anniversario

Il corteo commemorativo è partito da via Monte Bianco, dove Valerio Verbano viveva e fu ucciso 32 anni fa. La manifestazione ha poi raggiunto la palestra a lui dedicata al Tufello

"Valerio vive. Dopo 30 anni i compagni non dimenticano. Un'idea non muore, la rivolta continua". Questo è solo uno dei tanti manifesti presenti ieri durante la commemorazione di Valerio Verbano. Migliaia le persone che hanno partecipato al corteo, in occasione del 32esimo anniversario della morte del giovane attivista, ucciso a 19 anni nel suo appartamento di via Monte Bianco a Montesacro da un commado neofascista. E proprio da via Monte Bianco è partito il corteo, organizzato dai militanti di sinistra e dei centri sociali. In mattinata molti ragazzi e alcuni rappresentanti delle istituzioni locali hanno deposto mazzi di fiori presso la sua lapide. Tante le bandiere rosse, i fiori e gli striscioni "Contro il fascismo ora e sempre resistenza" e "Contro le politiche antipopolari di Alemanno. Resistenza!".

La manifestazione, attraverso viale Tirreno e Val Melaina, è poi giunta in via delle Isole Curzolane, al Tufello, presso la palestra popolare intitolata a Verbano. Tra le tante facce presenti al corteo, è mancata forse quella più importante. La madre di Verbano è infatti ricoverata da giorni presso una clinica romana, ma ha ugualmente voluto prendere parte alla manifestazione attraverso un messaggio lanciato in collegamento telefonico e diffuso attraverso gli altoparlanti. "Vorrei tanto essere lì con voi, ma purtroppo quest'anno è andata così. Vi ringrazio per quello che fate, vi voglio bene", ha detto la donna. Una volta arrivato alla palestra dedicata al giovane, il corteo si è fermato per qualche istante intonando il coro "Valerio è vivo e lotta insieme a noi. Le nostre idee non moriranno mai". Sono stati accesi fumogeni e lanciati in aria dei fuochi d'artificio. I manifestanti sono poi ritornati al punto di partenza, presso l'abitazione di Valerio Verbano.

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' - Oggi ho incontrato la madre di Verbano che mi ha espresso la sua forte richiesta di verità e giustizia. Glielo dobbiamo e mi auguro che rapidamente si arrivi ad una svolta anche per ricordare che in questa città in quegli anni la storia degli antifascisti non era solo di militanza politica ma anche di militanza sociale perché lottavano nei loro quartieri contro la criminalità". Così il responsabile nazionale degli Enti locali di Sinistra Ecologia e Libertà, Paolo Cento, che ha partecipato al corteo. Alla manifestazione era presente anche il consigliere provinciale di Sel, Gianluca Peciola, che ha sottolineato "è un'iniziativa per non dimenticare la figura di Valerio e la passione e gli ideali di una generazione. Questi sono ancora attuali oggi in un momento di grave crisi e di ingiustizie sociali". Ha partecipato alla manifestazione anche il capogruppo Pd in quarto municipio, Paolo Marchionne. "Ultimamente - ha detto - in città si è registrata una serie di atti di violenza che non ci fanno ben sperare ma l'impegno di ricordare e dare risalto a vicende come quelle di Verbano devono servire per costruire presupposti nuovi e sono contento che oggi si sia verificato da parte delle istituzioni un clima costruttivo e positivo".

BELVISO - "Siamo qui a commemorare un ragazzo romano che è morto a 19 anni per un ideale politico, durante una delle pagine più buie della storia del nostro Paese: gli anni di Piombo". Lo ha detto la vicesindaco Sveva Belviso che ha deposto una corona d'alloro sotto l'abitazione di Valerio Verbano. "E' importante ricordare perché la storia insegna - ha detto Belviso -. Ringrazio gli amici di Verbano che hanno permesso di depositare la corona. Lo scorso anno non è stato possibile quando sono stata a commemorare Walter Rossi, credo che questo sia stato un passo in avanti. Sono stata a trovare la mamma di Verbano prima di venire qua - ha riferito - è una signora forte che mi ha raccontato i dolori che ha dovuto subire: la perdita di un figlio, che una madre non recupera mai, e poi la perdita del marito". (Fonte Ansa)
 

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