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Tufello Tufello / Via Tonale

Tufello, sul palazzo popolare arriverà un murale di 15 metri: sarà un omaggio a Gigi Proietti

Lo street artist Lucamaleonte dipingerà un murale al Tufello, nel quartiere dove Proietti ha vissuto. L'opera sarà realizzata grazie all'iniziativa di Regione, Ater ed As Roma

Il volto sorridente e rassicurante di Gigi Proietti è scolpito nella memoria collettiva. Ma è anche disegnato sui muri della sua città

Il murale al Tufello

Al Trullo hanno già iniziato a lavorare i Pittori Anonimi. Al Tufello invece i pennelli ancora sono fermi. Ma presto inizieranno ad entrare in funzione per realizzare uno dei murale più grandi della città. Sulla parete di un palazzo Ater di via Tonale, infatti, Regione ed Ater hanno deciso di far eseguire un imponente murale. A realizzarlo provvederà, su una superficie di 11 metri per 15, lo street artist Lucamaleonte. E verrà dipinto in uno dei lotti in cui ha trascorso la propria infanzia il compianto artista romano.

Molto più di un attore

“È il nostro omaggio a Proietti che abbiamo voluto perché per tutti noi e’ stato molto più che un grande attore  - ha commentato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti - sono certo che anche grazie a questa opera il sorriso sornione di Proietti continuerà, come è stato in tutti questi anni, a  portare felicità ai romani”.

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Un tifoso innamorato della città

“Abbiamo deciso di realizzare un murale su un edificio popolare al Tufello per omaggiare un artista amato soprattutto dall'anima più verace e genuina di Roma, restituendolo anche a quella parte di città che lui ha vissuto e raccontato - ha dichiarato l’assessore regionale Massimiliano Valeriani - La Regione insieme ad Ater e all'As Roma, con la sua Fondazione Roma Cares, per ricordare un attore, un uomo e un tifoso innamorato della sua città”.

Proietti ed il Tufello

E’ stato lo stesso Gigi Proietti a spiegare quale sia stato il suo rapporto con il Tufello.  “E' lì che ho cominciato a capire lo spirito del romanesco un dialetto che - a differenza del napoletano, che è una vera e propria lingua, con delle precise regole lessicali - si presenta come un modo di parlare in continua evoluzione - aveva spiegato l’attore in una vecchia intervista rilasciata a La Repubblica - Al Tufello c'era gente che veniva da ogni parte. Non posso dire che si parlasse romanesco: ma si romanizzava qualsiasi cosa, dai testi delle canzoni ai termini stranieri”.

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