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Tufello Valmelaina / Via delle Vigne Nuove, 262

Municipio III, si deciderà insieme il futuro degli immobili dismessi

L’amministrazione chiederà ai cittadini come intervenire su 27 beni dismessi o sottoutilizzati

Ventisette immobili, pubblici e privati, da salvare dal degrado e dall’abbandono. Il III Municipio ha censito la maggior parte delle strutture del territorio che, attualmente, sono terra di nessuno, preda dell’incuria e dei vandali. Un lavoro durato mesi e che dovrà portare, in futuro, al recupero di questi immobili.


Il numero di queste aree è certamente destinato a crescere e per questo la soluzione del problema degli edifici abbandonati non può più essere rimandata visto che, con il passare degli anni, le difficoltà ad intervenire potranno solo che peggiorare.


Immobili dismessi o sottoutilizzati, incontro con i cittadini per deciderne il futuro


Giovedì 26 maggio, alle 17.30 nell’Aula Magna dell’ITC Matteucci in via delle Vigne Nuove 262, verrà presentato il “Metodo per la Ricognizione dei beni dismessi o sottoutilizzati”, progetto portato avanti dall’amministrazione e in particolare dall’assessora municipale all’urbanistica Biancamaria Rizzo. Un momento per confrontarsi con i cittadini e per capire quale sarà il futuro di queste strutture. All’appuntamento, oltre al minisindaco Paolo Emilio Marchionne, sarà presente anche l’assessore all’urbanistica di Roma Capitale Mauro Veloccia. 

Immobili dismessi o sottoutilizzati, si creerà un database


“La ricognizione è partita mesi fa – spiega a RomaToday l’assessora Biancamaria Rizzo - ed è un work in progress. Il mio obiettivo è creare un database costantemente aggiornato, ossia una banca dati con tutte le informazioni utili, a disposizione degli uffici tecnici. Ad esempio, per i 27 edifici individuati abbiamo raccolto e catalogato dati cartografici, urbanistici e il loro stato manutentivo attuale. Questa è la prima fase del nostro progetto”
La seconda fase si concentrerà sulla partecipazione: “Verrà inviata una scheda a cittadini, comitati di quartiere e associazioni attraverso la quale gli interessati potranno ragionare per una proposta di riuso per i vari beni, a seconda delle zone coinvolte – spiega ancora la Rizzo – in tal modo speriamo di attivare una forma di partecipazione ragionata”.


Nella terza fase si procederà alla raccolta delle progettazioni. “Non vogliamo farci trovare impreparati quando sarà possibile, ad esempio, ottenere dei fondi per le ristrutturazioni. Durante la terza fase raccoglieremo i progetti e le proposte. In vista anche dell’arrivo dei fondi del Pnrr, vogliamo che, in prossimità della partenza di un bando,  il municipio sia pronto a parteciparvi, forte anche del confronto avuto con i cittadini”.

Ex scuola Parini verso il recupero


Dei risultati sono già stati ottenuti. Grazie al piano da 50 milioni di euro approvato dalla giunta capitolina è stato possibile recuperare l’edificio di piazza Capri che diventerà una biblioteca pubblica e un centro civico. Uno stabile chiuso nel 2008 per lavori di ristrutturazione, la scuola Parini non ha mai riaperto i battenti. Nel corso degli anni numerose le occupazioni subite: da Casapound che nel 2011 ne chiedeva la destinazione a famiglie in emergenza abitativa, al presidio popolare del 2013 con gli attivisti di Repubblica Romana a sottolineare la necessità di restituire quello spazio culturale al quartiere.
 

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