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Tufello Tufello / Via delle Isole Curzolane

"Non toglieteci i nostri spazi": l'artistico Sarandì verso la mobilitazione

La Città Metropolitana vorrebbe porre alcune classi del Giordano Bruno nell'ala dell'istituto su via delle Isole Curzolane: "Totale disprezzo per efficacia e laboratori già in uso"

Non ci sta l'IIS di Via Sarandì a sottostare all'intenzione della Città Metropolitana che vorrebbe "risolvere" l'annosa carenza di locali dell'istituto Giordano Bruno sistemandone le classi eccedenti presso l'ala del Liceo Artistico su Via delle Isole Curzolane, "sottraendoci dunque - spiegano Dirigente Scolastica, docenti, non docenti, genitori e studenti in un comunicato -  i nostri naturali spazi di sviluppo e buona parte dei laboratori già in uso". 

Quattro - Grafica, Design, Audiovisivo-Multimediale e Arti Figurative - gli indirizzi del Sarandì, un'offerta unica in tutta Roma Nord con la scuola a raccogliere alunni da un vasto bacino di utenza: "47 - specificano dal Tufello - gli alunni con disabilità ai quali la scuola dedica un ambizioso progetto di vita". 

Dunque un Liceo prestigioso e in crescita che non vorrebbe affatto perdere spazi vitali per la propria didattica, non più di quelli che è già stato costretto a cedere negli anni.

"Cosa si prevede, dunque, per il prossimo futuro della nostra scuola? Che ci vengano ridate indietro le aule e i laboratori tolti d'autorità? Che gli organi competenti facciano le adeguate considerazioni sullo sviluppo, a regime, del nostro Liceo Artistico? Ma no! Si prevede invece che, in barba a qualunque logica di programmazione e in totale disprezzo di un criterio di efficacia, l'IIS di Via Sarandì debba cedere una parte consistente dei propri locali, sui quali ha programmato la propria nascita e crescita, spazi già ora occupati o comunque necessari alla collocazione di classi e laboratori sin dal prossimo anno scolastico" - scrivono le componenti della scuola sottolineando pure come nel piano terra ambito per le esigenze del Giordano Bruno sia in atto un importante progetto legato ad un'attività di orto sinergico per i diversamente abili, "che oltre ad essere l'inizio di un progetto di vita futura, accoglie anche altri utenti, creando quell'apertura al territorio tanto auspicata dal MIUR". 

E sulla questione, con la scuola ad annunciare barricate e mobilitazione, è intervenuta anche Gianna Le Donne, esponente SEL-SI del III Municipio, che, rilanciando l'appello della scuola, ha sottolineato come  il Sarandì rappresenti per il Montesacro e per tutta Roma nord "un punto di riferimento e una risorsa irrinunciabile". 

"La carenza di locali da parte dell’istituto Magistrale statale Giordano Bruno - prosegue l'ex Vicepresidente del III Municipio - è un tema da affrontare e risolvere il prima possibile, senza ombra di dubbio, ma va fatto tutelando l’indipendenza e le attività didattiche di tutti gli istituti presenti sul nostro territorio. Il liceo artistico, diretto da una brava persona, impegnata e appassionata come la Prof Daniela Crestini, - ha proseguito Le Donne - sta vivendo una crescita costante e non deve vedersi privato di spazi e addirittura laboratori, che quotidianamente contribuiscono alla formazione di futuri lavoratori nel settore creativo". 

L'auspicio della ex vicepresidente del Montesacro è quello che le competenti sappiano dare una risposta concreta e immediata al “Giordano Bruno”, "che - ricorda - già dal 2014 si vede costretto a far 'migrare' i suoi tanti nuovi iscritti in via della Cecchina, altra sede del “Via Sarandì 11”. 

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