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Spostamento di 500 studenti verso il Tufello, il III Municipio cerca la mediazione

L'amministrazione municipale ha incontrato famiglie e studenti del Liceo Giordano Bruno

Famiglie arrabbiate, studenti preoccupati e un clima più che mai rovente. Per questo il III Municipio sta cercando di fare da mediatore tra i genitori dei ragazzi e delle ragazze che frequentano il liceo Giordano Bruno, su via della Bufalotta, e la scuola stessa. Ad inizio giugno, infatti, la dirigenza scolastica aveva comunicato lo spostamento di 23 classi in altre strutture, per un totale di circa 500 studenti. Le sezioni del triennio di scienze umane indirizzo economico/sociale e quelle del biennio dello stesso indirizzo passeranno da via della Bufalotta, dove si trova il plesso centrale, a via delle Isole Curzolane, al Tufello. Percorso inverso per chi frequenta linguistico, scientifico e scienze umane nella sede succursale.

Liceo Giordano Bruno, una raccolta firme contro lo spostamento delle classi

Una scelta che non è piaciuta, per usare un eufemismo, a tantissimi genitori, tanto che è stata una lanciata una raccolta firme su Change.org, che ha raccolto quasi mille sottoscrizioni. Per questo, lunedì 11 luglio, il presidente del III Municipio, Paolo Marchionne, insieme all’assessora municipale alla scuola, Paola Ilari, alla presidente della commissione scuola, Nastassja Habdank, e al presidente della commissione mobilità, Roberto Casamento, hanno incontrato una delegazione di genitori, studenti e studentesse del liceo Giordano Bruno.

Liceo Giordano Bruno, il III Municipio diventa “mediatore”

“La loro preoccupazione rispetto alla decisione di spostare alcune classi da una sede all’altra è più che condivisibile – ha scritto Marchionne in una nota -li abbiamo ascoltati con molta attenzione perché le loro preoccupazioni sono anche le nostre e pur non avendo delega in merito, perché non è nostra la competenza sugli istituti superiori, abbiamo fatto l’unica cosa: mediare il conflitto e farci portavoce, così come abbiamo fatto da subito per il problema del liceo Nomentano garantendo, insieme alla Città Metropolitana, spazi adeguati per il prossimo anno scolastico”.

“I genitori ci hanno chiesto un incontro e siamo stati felici di poter parlare con loro – afferma a RomaToday la vicepresidente Paola Ilari - sono cittadini e cittadine del nostro territorio. Abbiamo svolto un ruolo di ascolto, anche se non abbiamo competenze dirette. Ci eravamo già interfacciati con le famiglie rispetto alla vicenda del liceo Nomentano. Quella, però, era una storia diversa. La scuola aveva bisogno di spazi, locali specifici. In quell’occasione abbiamo quindi concesso al liceo una parte di una nostra scuola”.

Una lettera per trovare una mediazione

Per il liceo Giordano Bruno la situazione è diversa: “Ci troviamo di fronte ad una riorganizzazione della scuola. Il Giordano Bruno ha vari indirizzi: scienze umane, scientifico, musicale, linguistico, ecc. La dirigente, con la quale eravamo stati in contatto, ci aveva detto che per problemi di spazi doveva, appunto, organizzare le classi in maniera diversa. Da parte nostra, abbiamo ascoltato le criticità delle famiglie nel dover trasferire i loro figli. Per questo, stiamo scrivendo una lettera alla dirigente, per capire se è possibile trovare un diverso equilibrio nella complessità delle tante esigenze della scuola”.

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