Cartellopoli: il IV Municipio respinge il PRI perchè è poco chiaro
Ieri mattina il Consiglio del IV Municipio ha respinto la delibera comunale sul PRI. 16 i voti contrari con cui si è espresso il Municipio, trovando d'accordo maggioranza e opposizione. Consigliere Rampini: "Poca chiarezza della delibera che ci è stata presentata"
In IV Municipio torna la questione dei cartelloni pubblicitari. Nella seduta di ieri mattina 9 Marzo, infatti, il Consiglio del Municipio è stato chiamato a votare sulla proposta di approvazione del “Piano regolatore Impianti Pubblicitari”, presentata dalla consigliera del Pd, Federica Rampini.
Con i 16 voti che hanno trovato d’accordo maggioranza e opposizione, il IV Municipio ha respinto la delibera del Comune.
Facciamo un passo indietro. Lo scorso 30 Marzo 2009 il Consiglio Comunale approvava, con la delibera n. 37, una serie di modifiche ed integrazioni alla deliberazione consiliare n. 100 del 12 Aprile 2006, riguardante il Regolamento comunale recante le norme in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni.
In sostanza è stata proprio la delibera del 2009 a permettere la proliferazione degli impianti pubblicitari in tutta la città, senza risparmiare neanche le aree dove vige il tassativo divieto di affissione.
Visto quindi il moltiplicarsi delle affissioni e dei cartelloni, si costituisce un Comitato che elabora una proposta di delibera di iniziativa popolare (n. 122 del 2010) per la modifica delle delibera n.37 e degli atti connessi. Nella relazione illustrativa della delibera di iniziativa popolare si legge: “La situazione di degrado e di disordine a cui è esposta attualmente Roma è dovuta alla concomitanza di diverse cause che si sono succedute nel tempo. A partire dagli anni ’90 si sono susseguiti una serie di provvedimenti messi in atto dalla amministrazione comunale di Roma che hanno determinato una serie di contenziosi legali con le ditte proprietarie degli impianti. Nel ’95 l’amministrazione comunale ha adottato una procedura di riordino del settore dell’impiantistica pubblicitaria, che è stata fissata in modo tale da demandare alle ditte l’onere della “prova” (autocertificazione)”.
Come tutti sanno questa delibera d’iniziativa popolare presentata al Comune di Roma ha raccolto 8800 firme valide a fronte delle 5000 necessarie, mentre ne sono state raccolte oltre 10.000.
Con questo strumento in maniera concreta e propositiva migliaia di cittadini, sostenuti da intellettuali, giornalisti, politici e amministratori di diverse forze politiche, si sono mobilitati per esprimere la loro indignazione civile contro la grave situazione di illegalità e di degrado per la quale una morsa di cartelli e cartelloni pubblicitari, ogni giorno più numerosi, offendono, deturpano, rendono insicura e inguardabile la nostra città. Tutto ciò accade in spregio alle norme del Codice della Strada e dei tanti vincoli presenti, paesaggistici, archeologici e storico ambientali, senza alcun riguardo per l’incolumità delle persone e delle cose, senza un efficace contrasto da parte dell’Amministrazione Comunale.
Anche nel IV Municipio, dove lo scempio di Cartellone Selvaggio è dilagante, la delibera ha trovato ampio sostegno tra i cittadini ed i comitati e le associazioni di quartiere.
I Municipi I, II, X, XI, XVII, XX alla richiesta di parere hanno già risposto con un parere favorevole.
Nel corso della seduta del Consiglio del nostro Municipio invece a quanto ci è dato di sapere, la proposta di delibera ha incredibilmente raccolto solo otto voti favorevoli: Federica Rampini, Paolo Marchionne, Fabio Dionisi e Giorgio Limardi del PD, Michela Pace di SEL, Alfredo D’Antimi del Gruppo Misto e di Cristiano Riggio dell’UDC. Otto i voti contrari di Francesco Vaccaro, Lina Tancioni, Alfredo Arista, Fabrizio Clavenzani, Giuseppe Sorrenti, Roberto Borgheresi, Frano Fiocchi e Emiliano Bono del PDL. Assenti il presidente del Municipio Cristiano Bonelli, la presidente della Commissione Commercio, Jessica Palmira De Napoli, il vice-presidente consigliere, Riccardo Corbucci.
Il Comitato Promotore che aveva richiesto ufficialmente di essere convocato per illustrare i contenuti e le finalità della Delibera ai membri del Consiglio Muncipale non è stato invitato a partecipare alla seduta”.