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Sportello antiviolenza, Associazione Donne in Genere: "Servizio inadeguato e pericoloso"

L'associazione Donne in Genere denuncia l'affidamento dello sportello ad una società che non avrebbe i requisiti richiesti dalle norme vigenti. Domani in Consiglio un documento chiederà la sospensione del servizio ed un bando pubblico per affidarne la gestione

Non è d’accordo l’associazione “Donne in genere” onlus, presente da 15 anni nel IV Municipio con uno sportello d’ascolto e assistenza legale per le donne vittime di violenza, sulla scelta di Piazza Sempione di affidare lo sportello antiviolenza allo Studio E.L.P.S. (Espero Legal & Psychological Services): quest’ultimo sarebbe – secondo il Centro Donna L.I.S.A - privo sia dei requisiti, sia dell’esperienza e competenza necessarie nel contrasto alla violenza contro le donne.

Una decisione – sottolineano - in evidente conflitto con le leggi e le norme promulgate a livello nazionale e regionale sul tema della violenza di genere:  “lo sportello, la cui apertura è avvenuta senza delibera del Municipio, bando o avviso pubblico – spiegano dall’Associazione -  oltre a non aderire a nessun quadro di riferimento, non dichiara esplicitamente il riconoscimento della violenza di genere, né definisce chiaramente i requisiti dei soggetti chiamati a gestirlo”.

Inoltre l’associazione affidataria del servizio non avrebbe come scopo essenziale la lotta alla violenza contro le donne, e non sarebbe dotato di personale adeguato e formato che, come richiesto dalla L.R. del Lazio del 15 novembre 1993, n. 64, deve essere tutto femminile: “Al contrario – prosegue l’Associazione - si pone dichiaratamente in un’ottica di ‘tutela delle persone […] e sostegno della famiglia con pratiche di mediazione’.”

Tutto ciò è in contraddizione con le direttive del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedono per i servizi antiviolenza, pubblici e privati, di “non applicare le tecniche di mediazione familiare quale strumento di contrasto alla violenza verso le donne nei casi in cui venga acclarata la violenza di genere in famiglia”.


Il tema sarà affrontato domani 7 febbraio alle 12 nel Consiglio di Piazza Sempione, in occasione dell’assemblea le forze di opposizione presenteranno una mozione per chiedere l'immediata sospensione del servizio di sportello antiviolenza, prevedendo una profonda revisione dei criteri di impostazione generale del servizio e procedendo alla pubblicazione di un avviso pubblico per la gestione dello stesso.  


“Il documento – ha spiegato Riccardo Corbucci, consigliere del PD - mette in evidenza come lo sportello aperto in via Fracchia sia in netto contrasto con le leggi e le norme promulgate a livello nazionale e regionale sul tema della violenza di genere”.
L’associazione “Donne in genere” farà sentire la propria voce “chiedendo – annunciano battagliere - la chiusura di un servizio inadeguato, inopportuno e potenzialmente pericoloso”.

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