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Montesacro Montesacro / Via Cimone, 129

Ordinanza anti-alcol a Montesacro: "Bastano pochi metri per eluderla, va ritirata"

Fuori dal provvedimento del Campidoglio 4 strade e 14 locali limitrofi a Piazza Sempione centro della movida montesacrina: "Violata la libera concorrenza e scontentati i residenti"

Via di Montesacro, Viale Gottardo, via Cimone e via Nomentana vecchia: queste le strade rimaste fuori, con i loro 14 locali, dal confine entro il quale è valida l'ordinanza anti alcol voluta dal Campidoglio. Un provvedimento che stabilisce limiti orari e modalità di somministrazione di alcoolici e superalcolici, un regolamento che gli stessi residenti di Montesacro e Città Giardino - con un atto di iniziativa popolare corredato da oltre 1200 firme - avevano chiesto di applicare anche al loro quartiere per arginare gli aspetti più fastidiosi della movida.

Eppure fuori dall'ordinanza rimangono strade e attività commerciali a poche decine di metri dal clou della vita notturna montesacrina tant'è che per non incorrere nelle sanzioni per i consumatori basterà praticamente attraversare la piazza.

Una "svista" difficilmente sanabile con i "controlli accurati" promessi dall'Asessore Leonori e che, appresa, ha mandato su tutte le furie gli abitanti.
Critico pure il centrodestra municipale che, con i capigruppo Bonelli (NCD) e Filini (FdI), chiede al Sindaco Marino di ritirarla e al Presidente del Municipio e al suo Assessore al Commercio di fare pubblica ammenda "per la loro conclamata incompetenza e per la sciatteria con cui affrontano i problemi del quartiere".

"Non sono riusciti a governare un processo che vede migliaia di giovani frequentare il quartiere ogni sera, creando un indotto economico che se regolamentato può diventare un'opportunità e una risorsa, hanno scelto la via dell'ordinanza lasciando tutto al caso, non tutelando i residenti che sono esasperati dagli schiamazzi notturni e dalle scorribande di delinquenti libici, magrebini e dell'est Europa che si contendono il traffico di stupefacenti" - incalzano i due esponenti dell'opposizione sottolineando come "il pastrocchio" creato di fatto penalizzi alcuni locali rispetto ad altri nonostante sorgano a poca distanza l'uni dagli altri.

"Ciò accade - chiosano Bonelli e Filini - in piena violazione al principio della libera concorrenza. Insomma, Marchionne e Pietrosante non potevano fare peggio di così, stavolta si sono davvero superati. Chapeau".

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