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Giovedì, 18 Aprile 2024
Montesacro Montesacro / Piazza Sempione

Sulla facciata del municipio lo striscione "Non me sta bene che no". A Montesacro è polemica

La Giunta Caudo cita Simone, l'adolescente di Torre Maura che ha sfidato Casapound. Insorge Fratelli d'Italia: "Basta usare a piacimento la sede istituzionale"

"Non me sta bene che no" - questo il grande striscione apparso sulla facciata principale della sede del Municipio III, in Piazza Sempione. 

Poche parole, in romano verace, che citano Simone: l'adolescente di Torre Maura che ha "sfidato" i militanti di Casapound accorsi nella periferia romana per cavalcare la protesta di alcuni residenti contro il trasferimento di 70 rom in una ex clinica di via dei Codirossoni

"Non me sta bene che no": striscione sulla facciata del Municipio III

Una scelta sulla quale poi il Comune, così si è giustificata la Sindaca Raggi, ha fatto marcia indietro per "motivi di sicurezza" e non come resa alla ribellione. 

Ma le parole di Simone sono rimaste impresse, prese come slogan dalla sinistra antifascista e antirazzista. Tanto semplici e dirette da diventare uno slogan. 

Da qui lo striscione sul Palazzo Pubblico. "Un omaggio al coraggio e alla centralità della parola come strumento essenziale per risolvere il conflitto. Usciamo dal dualismo azione/reazione, riprendiamoci lo spazio e il tempo della riflessione e dell'azione, e l'agire non si fa mai da soli. Non è razzismo è abbandono, è mancanza di lavoro è paura perché abbiamo smarrito il futuro. Nel terzo ci stiamo provando" - ha scritto il presidente del Roma Montesacro, Giovanni Caudo. 

Il Municipio III cita Simone: è polemica a Montesacro

Critico il centrodestra che già si era scagliato contro lo striscione "Porti Aperti" srotolato dalla terrazza di Piazza Sempione l'indomani dell'insediamento della Giunta "di sinistra". 

"No, non ci siamo. Questo Municipio non è il vostro teatrino. Prima lo striscione per i porti aperti, adesso per i rom a Torre Maura. Ma la solidarietà per gli Italiani quando? Presidente Caudo la finisca di 'farsi bello' con il suo partito sfruttando la sede Istituzionale del nostro Municipio" - ha tuonato la consigliera di FdI, Giordana Petrella.

A fargli eco il compagno di partito, Manuel Bartolomeo: "Ora basta. Il Presidente Caudo (Pd), non può utilizzare a suo piacimento la sede del municipio di Piazza Sempione esibendo striscioni con slogan politici che non hanno nulla di istituzionale. Vergogna!". 

Il papà dell'adolescente di Torre Maura: "Freno a bolla mediatica"

E mentre nelle piazze le parole di Simone vengono prese d'esempio, trasformate in motto e striscioni il padre del quindicenne chiede di frenare la bolla mediatica: quella che ha portato suo figlio, minorenne, alla ribalta delle cronache. Con il video dell'adolescente finito online e in onda senza il volto oscurato e senza autorizzazione dei genitori. 

"Simone sta crescendo e ha il diritto di farlo in tranquillità, senza il peso di una responsabilità che in questo momento non può avere. Ha deciso liberamente di dire quelle parole, l'ha fatto spontaneamente, non ha più rilasciato interviste [...] Il video che molti siti e televisioni hanno trasmesso è andato in onda senza previa autorizzazione dei genitori e senza la sua immagine criptata, errori che fanno parte della bolla mediatica e a cui deve essere posto un freno" - ha scritto il padre di Simone in una lettera indirizzata ai giornalisti. [Qui il testo completo della lettera del papà di Simone di Torre Maura]
 

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