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Municipio III, Raimo per il bis a piazza Sempione: "Io presidente? Preferirei assessore"

L'assessore alla Cultura del Roma Montesacro alla DIRE: "Vorrei proseguire percorso iniziato". Caudo e la corsa al Campidoglio? "Candidato problematico, ferita Marino ancora aperta"

A meno di un anno dalle prossime elezioni amministrative, mentre nel centrodestra e centrosinistra, così come nel M5s, la discussione sui candidati presidente è ancora ad una fase embrionale: nel Municipio III c’è chi, già maturata l’esperienza in Giunta, si mette nuovamente a disposizione come assessore. E’ il caso di Christian Raimo, scrittore e delegato alla Cultura del presidente Giovanni Caudo

Municipio III, Raimo: "Io presidente? Meglio assessore"

"Io ho cambiato casa e oggi vivo a 200 metri dal Municipio, ho chiesto un trasferimento in una nuova scuola e ho ottenuto un posto di docente in un liceo del Nuovo Salario. Io voglio continuare a fare politica qui, da attivista e dentro le istituzioni. Mi piacerebbe, quindi, andare avanti e presentarmi alle elezioni. Io presidente? Ci sono altre persone, anche della giunta, che potrebbero avere quel ruolo e continuare l'esperienza di Caudo. Certo se arriva il disastro, se servisse, mi ci metto anche io a candidarmi" - ha detto Raimo nel corso di un'intervista con l'agenzia Dire nell'ambito della rubrica DIREzione Roma.

L'esperienza nella Giunta Caudo

"Mi sarebbe piaciuto, come a moltissimi, che Caudo avesse deciso di continuare a fare il presidente perché' due anni sono pochi per realizzare qualsiasi progetto” - ha aggiunto riferendosi alle ambizioni verso il Campidoglio dell’attuale minisindaco del Roma Montesacro. 

“Io vorrei continuare, o come assessore o consigliere. Ho costruito dei processi, oppure ho contribuito a farlo, che potrebbero andare avanti. Preferirei appoggiare persone che potrebbero fare il presidente meglio di me e vorrei continuare a fare l'assessore alla Cultura, nonostante i pochi poteri di un assessore municipale".

Caudo e la corsa a sindaco: "Candidato problematico, ferita Marino ancora aperta"

Poi l’endorsement a Caudo come candidato sindaco. “Caudo? È il mio candidato sindaco, chiaramente sì. Perchè è il migliore che si sia candidato fino ad adesso e perché' l'ho visto all'opera. Mi piacerebbe ci fosse un confronto aperto sul candidato sindaco. Giovanni sarebbe un ottimo sindaco anche se è un candidato problematico, non per le sue ragioni ma per il contesto: c’è una ferita ancora non elaborata, la cacciata di Ignazio Marino da parte del suo stesso partito, che ha determinato anche la scomparsa di un'intera classe dirigente. È una ferita che ancora non è rimarginata".

Caudo, due anni nel Municipio III per studiare da sindaco: "Solo chi ha lavorato sul territorio può ambire al Campidoglio"

Poi la rivendicazone di quanto fatto durante la miniconsiliatura, quella avviata nel 2018 dopo la cadua della giunta grillinaguidata da Roberta Capoccioni. "Nel nostro Municipio c’è l'esigenza di valorizzare e proseguire l'esperienza di Giovanni Caudo e la sua giunta, che ha solo due anni e pochi mesi e che, al contrario delle altre, è solo a metà mandato e ha iniziato adesso a fare delle cose. Caudo si è scelto una giunta di persone valide e tecnici bravi. È evidente come questa giunta sia riuscita a creare un rapporto di fiducia con i cittadini con un'autorevolezza rispetto alle cose che ha in animo di fare. Ora bisogna capire come proseguirla, anche senza Caudo, e come capitalizzare l'enorme desiderio e protagonismo delle tante persone che, anche durante i mesi del lockdown, hanno creato una grande solidarietà".
 

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