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Venerdì, 19 Aprile 2024
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In Municipio III question time deserto: la Giunta "burocrate" stizzisce l'opposizione

Quindici le domande sospese nel Consiglio di Piazza Sempione. I grillini: "Come da Regolamento una sola domanda formulata in modo chiaro", le opposizioni: "Siete burocrati". Pronta lettera al Segretario Generale

Ennesimo Question Time deserto a Piazza Sempione: ieri nello spazio riservato alle interrogazioni su questioni di indirizzo politico amministrativo per le quali si chiedono risposte immediate in Consiglio da parte del Presidente o della sua Giunta, nessuno dei sei assessori, e tantomeno la minisindaca, del Municipio III si è presentato. 

Così gli scranni, quelli dedicati alla squadra di governo, sono rimasti vuoti scatenando l'aspra polemica da parte dell'opposizione. "E siamo alla quarta volta consecutiva che la Giunta del Municipio III non si presenta in aula per rispondere alle Question Time. Sei assessori su sei assenti. Eh vabbè ma ai grillini tutto è concesso, no?" - il commento di Giordana Petrella di Fratelli d'Italia. 

Quindici le domande accumulate da metà dicembre ad oggi che però a Piazza Sempione, inserite nell'ordine del giorno del consiglio nell'ora precedente all'appello, non hanno mai ricevuto risposta. 

'Questione di Regolamento', si difendono i grillini con l'assessore all'Ambiente Domenico D'Orazio ad esporre le motivazioni su Facebook. 
"Le domande al question time, prima del Consiglio municipale, devono essere trasmesse secondo quanto disposto dall'articolo 95 comma 3 del regolamento municipale che dispone che il question time deve essere redatto con una sola domanda formulata in modo chiaro. Legittimo che la giunta non si presenta al question time. Se c'è un regolamento va rispettato da tutti" - il perentorio post dell'assessore.

Dunque secondo l'esponente della Giunta Capoccioni un elenco di domande numerate in modo progressivo e con giusta punteggiatura presentate nel medesimo foglio, e non singolarmente ciascuna su un A4, bastano per legittimare l'assenza reiterata al Question Time. 

"In Municipio gli uffici non hanno neanche la carta per le fotocopie però ci chiedono di presentare le domande agli assessori su singoli fogli e non su un singolo numerandole da 1 a 15, altrimenti non vengono a rispondere in Aula  a domande chiarissime e di una semplicità assoluta" - il commento di Federica Rampini del Pd, firmataria di parecchie delle domande rimaste senza risposta. 

Ma il diktat alle assenze nel nome della stretta interpretazione del Regolamento arriva dall'alto. A chiedere, con ben due lettere rivolte al presidente del Consiglio e ai consiglieri, il rispetto ligio del Regolamento in merito al Question Time la minisindaca Capoccioni: "Si rammenta - si legge nelle note - che le disposizioni in materia hanno natura di stretta interpretazione con la conseguenza di attribuire carattere tassativo e non suscettibile di estensione in via analogica a quanto stabilito in maniera dettagliata e puntuale nell'articolo 95 ai punti 3 e 4". Le Question Time dunque devono consistere in una sola domanda, "si chiede pertanto che siano correttamente presentate" - ha scritto la numero uno di Piazza Sempione chiedendo pure al presidente del Consiglio, nell'ultima lettera del 10 gennaio, di attenersi a quanto disposto al punto 4 dell'articolo 95 in merito alla sussistenza dei requisiti richiesti per disporre la trattazione delle question time. 

Già perchè il regolamento, oltre a stabilire che le Question Time debbano consistere "in una sola domanda formulata in modo chiaro e conciso su un argomento di rilevanza generale e di competenza municipale connotato da particolare attualità politica", stabilisce pure che "in caso di riscontrata carenza anche parziale" dei requisiti richiesti, il presidente del Consiglio possa disporne la non trattazione. 

Un 'no' all'approdo in Consiglio che però il presidente Mario Novelli non ha mai posto per le quindici domande che di fatto oggi, accettate così come formulate, sono sospese a Piazza Sempione in attesa delle repliche della Giunta. Risposte che se dovute o meno lo stabilirà il Segretario Generale che a breve sarà interpellato sul modus operandi dei grillini e le lettere della minisindaca Capoccioni dalla Commissione Trasparenza guidata dalla consigliera Petrella. 

"Il problema è che ogni domanda necessita di una pagina? Credevamo che un elenco numerato e corredato di giusta punteggiatura evidenziasse bene la distinzione tra una domanda e l'altra. Quindi per un mero problema di impaginazione voi assessori siete giustificati dal fatto di non presentarvi in aula per rispondere alle domande da più di un mese?" - chiede l'esponente di Fratelli d'Italia alla Giunta. "Credevo che davanti a certe situazioni impellenti da risolvere - ha aggiunto - la forma potesse essere secondaria rispetto al problema. Buono a sapersi che siete così legati alla forma e al regolamento municipale. Questo però deve valere per tutti gli aspetti che regolano i doveri di un assessore municipale. Tutti". 
 

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