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Municipio III, dal Pd la 'cacciata' dei renziani e l’attacco a Caudo: "Così si mina laboratorio di centrosinistra"

Il caso dopo l’entrata di un ex FdI in Italia Viva accolto dall’assessora Leoncini, Pd e LeU chiedono cambimento in Giunta: “Via ombre di compromessi al ribasso”

I renziani agitano le acque nella maggioranza di centrosinistra del Municipio III. L’ingresso in Italia Viva di Emiliano Bono, ex PdL e Fratelli d’Italia con simpatie non nascoste verso la Lega, ha sparigliato le carte. Accolto a braccia aperte nel partito di Matteo Renzi dall’assessora al Commercio Francesca Leoncini, è adesso un caso politico: se la tenuta della maggioranza a sostegno del presidente Giovanni Caudo non sembra a rischio, lo è invece l’attuale assetto della sua Giunta. Quella presentata due anni fa come “di sinistra”

La pressione del Pd e di LeU sulla Giunta Caudo: "Via l'assessora di Italia Viva"

“Ormai da tempo, a tutti i livelli, Italia Viva mira alla destabilizzazione di ogni esperienza di centrosinistra. Non possiamo permettere che ciò accada anche in III Municipio. Per questo, vista la qualità della manovra trasformistica in corso, non permetteremo che qualcuno provi a entrare in maggioranza nel tentativo di riciclarsi e chiediamo anche al Presidente Caudo di essere conseguente nei confronti della composizione della giunta, rimuovendo chi si è prestato a questa operazione vergognosa”. Ossia l’assessora Leoncini. Non avevano usato giri di parole Christian Giorgio dagli scranni del Pd e Matteo Pietrosante da quelli di LeU. 

Il laboratorio di centrosinistra a rischio: "No a compromessi a ribasso"

Ne fanno una questione politica anche il dem Yuri Bugli e l’assessore ai Lavori Pubblici in quota Pd, Francesco Pieroni. A Montesacro c’è da preservare da mutazioni un laboratorio di centrosinistra messo in piedi con fatica: larga apertura a sinistra, quel “patto di popolo” che ha inglobato anche esponenti dell’associazionismo e della società civile. 

Caudo, due anni nel Municipio III per studiare da sindaco

“Un'esperienza così preziosa non può essere indebolita dalla tentazione di facili scorciatoie che mirano a un tornaconto elettorale per forze arrembanti e che ai cittadini ricordano le peggiori pratiche della politica politicante. Il compito di proteggere questa esperienza - hanno scritto in una nota Pieroni e Bugli - spetta a chi è stato chiamato a svolgere un ruolo centrale in questo schema di cui come esponenti del Pd ci siamo resi ideatori e costanti promotori. Non rivendicando ruoli o incarichi, non raccogliendo occasioni di polemica, lavorando silenziosamente, lasciando pieno protagonismo a chi lo ha voluto, abbiamo dimostrato responsabilità e credibilità”. 

Poi l’affondo: “Per dovere di coerenza con il progetto posto in essere riteniamo che sia necessario sgomberare il campo dalle ombre di compromessi al ribasso per chi si candida a rappresentare questo modello come opportunità per la città (il riferimento alla candidatura a Sindaco di Roma di Caudo ndr.), forte del lavoro dei mesi passati". 
 

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