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Montesacro Via Capraia

Ombre sul Municipio III, eventi culturali senza autorizzazioni? La Giunta: "Regole rispettate"

Negli uffici di Piazza Sempione niente documentazione su "Grande come una città", interrogazione dei 5s

Eventi culturali nei cortili del Tufello e nei giardini sopra la stazione Jonio senza autorizzazioni. E' questo il sospetto sollevato dalla ex minisindaca del Municipio III, Roberta Capoccioni, sugli appuntamenti di "Grande come una città": la serie di incontri organizzata dall'assessore alla Cultura della Giunta Caudo, Christian Raimo, con lo scopo di trasformare gli spazi pubblici del territorio, spesso abbandonati o poco valorizzati, in vere e proprie agorà.

Gli eventi del Municipio III senza autorizzazioni

Appuntamenti che hanno fatto registrare il pienone dal Tufello a Valmelaina con il Montesacro a porsi come capofila di quei territori romani che non ci stanno a morire nel deserto culturale. Tutto ora quasi oscurato dall'ombra di autorizzazioni inesistenti. 

"La documentazione relativa agli eventi pubblici denominati 'Grande come una città' non è detenuta dall'ufficio scrivente" - così la Direzione Territorio Ambiente e Attività produttive ha risposto all'accesso ai documenti amministrativi chiesto da Capoccioni, per verificare che tali eventi avessero effettivamente tutte le carte in regola.  

Documenti di cui però a Piazza Sempione sembra non esservi traccia, così come di quel piano per la sicurezza per la gestione delle pubbliche manifestazioni necessario dopo i fatti di Piazza San Carlo a Torino. 

Grande come una città: giardini e cortili del Municipio III diventano agorà

Il Municipio III si difende: "Regole rispettate"

Si difende a spada tratta la Giunta del Municipio III. “A Montesacro non c’è nessun caso, anzi sì, quello della ex presidente Roberta Capoccioni, che ci ha lasciato con un bilancio pari a 'zero euro' alla voce cultura e non ci sta a che noi facciamo in pochi giorni quello che lei in due anni è stata incapace a fare" - hanno replicato il minisindaco del Municipio III, Giovanni Caudo e l'assessore Christian Raimo.

"Partecipare e non soltanto consumare, questa la prima regola della sicurezza. Per il resto gli incontri - sostengono da Piazza Sempione - si sono svolti secondo le regole, con le comunicazioni di rito alla polizia locale e alcuni si sono svolti in spazi dove già altri eventi avevano avute le autorizzazioni. Capoccioni se ne faccia una ragione e si faccia venire meno la mosca al naso. Il Terzo Municipio - concludono Caudo e Raimo - è tornato a vivere, dopo la cupezza dei suoi due anni”.

"Polemiche miopi che non colgono il senso del lavoro che si sta facendo per recuperare dei non luoghi e trasformarli in piazze pubbliche socio culturali a disposizione dei cittadini " - aggiungono Riccardo Corbucci e Filippo Maria Laguzzi, rispettivamente membro dell'assemblea nazionale del Partito Democratico e consigliere del III Municipio. 

"C'è molta più sicurezza nelle iniziative culturali del III municipio che in alcune normative assurde, troppo spesso utili soltanto per deresponsabilizzare le amministrazioni e cancellare eventi ed iniziative di carattere pubblico. Le direttive del Campidoglio sulla sicurezza per le manifestazioni su aree pubbliche, ad esempio, non valgono per luoghi ed aree private, con la conseguenza di aver reso impossibili alcune manifestazioni di piazza ed aver di conseguenza favorito soltanto i privati" - hanno aggiunto sottolineando come le regole vadano rispettate "ma soprattutto cambiate quando sono sbagliate".

Sulla vicenda la ex presidente grillina presenterà un'interrogazione nell'Aula di Piazza Sempione. Per la Giunta Caudo necessari permessi e autorizzazioni alla mano per scacciare ogni spettro di presunta irregolarità. 
 

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