“Per la tutela dei più deboli”: in Municipio III rinvigorisce la Lista Marchini
Ad annunciare l’adesione al programma della Lista il consigliere municipale Fabrizio Cascapera, il presidente e il socio fondatore di ‘C.P.S. Roma Cittadini Politica Sociale’, Alessandro Pollice e Cristiano Ceccato
La Lista Marchini del Municipio III acquista nuove forze. Hanno infatti annunciato la propria fattiva collaborazione d’intenti e l’adesione al programma elettorale proposto, il consigliere - già candidato presidente della Lista Marchini poi passato a Centro Democratico - Fabrizio Cascapera, insieme a Alessandro Pollice e Cristiano Ceccato, rispettivamente presidente e socio fondatore di ‘C.P.S. Roma Cittadini Politica Sociale’.
Un annuncio arrivato dopo numerosi e proficui incontri preparatori con l’ex consigliere comunale e capogruppo in Campidoglio, Alessandro Onorato: “Le riunioni hanno delineato un’intesa ad ampio raggio, che permetterà il rafforzamento, sul territorio capitolino, ed in particolare nel III Municipio, di una presenza già ben radicata tra la cittadinanza e la comunità” – hanno detto i tre.
Obiettivo dichiarato quello di sostenere – “all’insegna della più totale libertà di pensiero” - con ancora maggior forza e determinazione la tutela dei più deboli, con un particolare riguardo ai diversamente abili e a coloro che versano in condizioni di disagio, sia esso morale, fisico, sociale o economico, “e che troppo spesso – dicono Cascapera, Ceccato e Pollice - li rende prigionieri a vita senza redenzione per colpe mai commesse. E’ a loro, senza voce e senza parole, che vanno il nostro impegno e la nostra voce”.
“La lista Marchini – hanno detto i tre motivando la loro scelta - ha dimostrato ampia e totale apertura verso i nostri desiderata, riconoscendoci il titolo ‘su strada’ di portavoce di esigenze quotidiane ed immediate di una cittadinanza sempre più inascoltata, dimostrando, ancora una volta, che la sua famiglia ‘allargata’ e la sua filosofia che unisce l’imprenditorialità alla politica possono rappresentare, finalmente, un modo di interpretare la città e la sua gestione come una ‘impresa’, che non abbia i limiti di un bilancio, ma solo quelli fisici dell’orizzonte”.