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Guerra in Ucraina, l’emozionante flash mob dei bambini delle elementari 

Le iniziative di solidarietà da Talenti a Cinquina

La festa di Carnevale trasformata in un coloratissimo flash mob contro la guerra in Ucraina. Succede nella scuola primaria Lea Garofalo di Cinquina, parte dell'istituto comprensivo Uruguay. 

Guerra in Ucraina, il flash mob dei bambini delle elementari 

In occasione del martedì grasso, preso atto della delicata situazione internazionale e anche dell'interesse che la tematica ha suscitato nei piccoli alunni, le maestre hanno pensato di rispondere con un messaggio di netto rifiuto della guerra. Maschere in volto e il grande striscione ‘No alla guerra’: così gli alunni della Lea Garofalo si sono fatti immortalare nel verde giardino della scuola di Cinquina. 

L'iniziativa è stata portata avanti da tutto il corpo docente con il coordinamento della responsabile del plesso, la vice preside Enza Ferente. Striscione e maschere sono state realizzate dai bambini sotto l’attenta supervisione delle insegnanti. 

La scuola Fucini si veste arcobaleno

Non l’unica iniziativa contro la guerra in Ucraina nelle scuole del Municipio III. Altrettanto spettacolare e colorata quella della Fucini a Talenti dove il perimetro oggi è completamente arcobaleno, un plesso che si è vestito di pace. Campeggia in alto il chiaro messaggio “La Fucini per la pace”. 

"Si sta avviando un processo fatto di gesti simbolici e di azioni solidali, in tutto il territorio ed in particolar modo dalle scuole si leva la volontà di mandare un messaggio spontaneo di rifiuto della guerra. In un momento così difficile - ha detto l’assessora alla Scuola del Municipio III, Paola Ilari, a RomaToday - dove dopo la pandemia siamo usciti tutti con un’ansia tremenda, oggi i bambini in classe parlano di Putin e di guerra. Da qui nasce la volontà di far passare il messaggio della pace come universale e prioritario".

Ieri il sopralluogo alla scuola Fucini: "A nome del terzo Municipio io e la consigliera Habdank siamo andate  a ringraziare e salutare la scuola. Un momento particolare in cui fare rete e trasmettere un ponte di amore e pace è fondamentale, più che in un momento di normalità”. “Per i bambini e le bambine che una guerra così la conoscevano solo dai racconti e dai libri di storia. Grazie alle scuole che si attivano con messaggi di pace e per l’accoglienza", il commento della presidente della commissione scuola in Municipio III, Natassia Habdank. 

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