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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

TMB Salario, sui miasmi si torna indietro di 7 anni: Ama punta il dito verso depuratore Acea

Il responsabile degli impianti della Municipalizzata: "Riteniamo non sia TMB la fonte degli odori". Insorgono le opposizioni: "Monitoraggi per prendere tempo e non chiudere sito"

Non è il TMB Salario a produrre i miasmi contro i quali dal 2011, anno in cui l'impianto di Ama è entrato in funzione, si battono i residenti della zona, o almeno potrebbe non essere lo stabilimento per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti l'unica fonte delle emissioni odorigene. 

La linea di Ama: "Miasmi non vengono da TMB Salario"

E' questa la linea tenuta da Ama che così tenta di spostare l'obiettivo delle denunce e delle proteste degli abitanti del quadrante Villa Spada-Fidene. 

Proprio come sette anni fa, agli albori delle lamentele, dito puntato contro il depuratore di Acea che serve 900mila abitanti, li dalla fine degli anni '80. 

E se nel 2011 lo scontro tra le due aziende capitoline scaturì da dichiarazioni non ufficiali di Ama, con Acea a dirsi totalmente estranea nel coinvolgimento dei cattivi odori verso Villa Spada, adesso a soffiare sul fuoco dei sospetti sono i massimi esponenti della Municipalizzata. 

Correva l'anno 2011: "I miasmi provengono da depuratore Acea"

“I TMB puzzano? Ma siamo sicuri che sia colpa dei nostri impianti e non di quelli di qualcun altro?” - ha detto in conferenza stampa il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, invitando a non dare per scontato la responsabilità della società dei rifiuti vista la presenza nelle vicinanze dei TMB, Salario e Rocca Cencia, di "impianti terzi". 

"Il più grande depuratore italiano è a 280 metri dal Salario e a vasche aperte" - aveva fatto notare negli uffici di via Calderon de La Barca il consigliere, Andrea Masullo.

Monitoraggio con i nasi elettronici

Da qui la scelta della Municipalizzata di avviare un progetto di monitoraggio mirato alle individuazioni delle fonti odorigene nelle aree dei TMB di Salario e Rocca Cencia. Nasi elettronici, applicazione e campionamento dell'aria in tempo reale rispetto alle segnalazioni degli abitanti: un processo che coinvolgerà istituzioni e cittadini per oltre un anno. 

Ma sono proprio gli abitanti del quadrante infestato dai miasmi a far sentire la loro: "Non abbiamo bisogno di monitoraggi, dovete chiudere l'impianto" - hanno più volte ribadito nel corso delle ultime settimane con la manifestazione di sabato 6 ottobre a vedere in strada, proprio davanti al sito di Ama, oltre un migliaio di persone. 

Così il TMB Salario  è diventato una questione più che scottante: per chiuderlo entro il 2019, come annunciato dalla Giunta Raggi, Roma dovrà raggiungere il 70% di raccolta differenziata. Un miraggio a vedere come sono ridotte le strade della Capitale. 

Tmb Salario: app e nasi elettronici per scovare i miasmi

I numeri del TMB Salario 

Ieri la Commissione Capitolina Ambiente si è tenuta proprio al 981 di via Salaria: per i commissari però nessun sopralluogo all'interno, solo il confronto con i responsabili dell'impianto che hanno snocciolato cifre e numeri.

Il TMB Ama di via Salaria al momento "lavora 450 tonnellate al giorno" - lo ha detto il responsabile Impianti di Ama, Pietro Zotti. L'impianto pertanto sta lavorando ben al di sotto delle capacità autorizzate e illustrate dallo stesso Zotti: "L'impianto è autorizzato a trattare 234.000 tonnellata di rifiuti indifferenziato all'anno, pari a 750 tonnellate al giorno su sei giorni. Non le sta trattando, perchè siamo tra il 60 e l'80% in base alla quantità di rifiuti prodotti e all'efficienza dell'impianto che ha una certa età e per cui le manutenzioni cui è sottoposto lo fanno rendere di meno". 

Intorno al trattamento dei rifiuti indifferenziati anche la trasferenza per le successive lavorazioni: "fino a 1.000 tonnellate al giorno". 

Conti presto fatti: al Salario potrebbero entrare 1.750 tonnellate al dì "ma non stanno entrando, stiamo - ha sottolineato il responsabile - tra 500 e 600 tonnellate tra trattamento e trasferenza. Ci sono mesi in cui scendiamo e mesi in cui cresciamo". 

Ma il cattivo odore fuori, lo denunciano i residenti, è insistente: da Villa Spada a Fidene, fino a Serpentara. 

Dito puntato contro il depuratore Acea

"Ama ritiene che non sia l'impianto TMB Salario la fonte degli odori o comunque non sia la sola, perchè in prossimità delle abitazioni, sull'area vasta, insistono altri impianti, tra cui il più volte citato impianto di depurazione Acea che si trova a 100 metri alle nostre spalle, ha 12 vasche di fanghi e deve fare parte di questa indagine più vasta, come anche l'odore acre dei rifiuti bruciati". 

"L'unico punto di emissione soggetto a controllo di misura è il biofiltro e finora è sempre stato rispettato il limite di emissione" - ha aggiunto Zotti sottolineando come le analisi effettuate periodicamente rilevino "la buona gestione del biofiltro e del processo di trattamento rifiuti nell'impianto" che, oggetto pure di una inchiesta della Procura della Repubblica di Roma, ieri ha visto l'arrivo del Noe (nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, ndr) per effettuare rilievi e prelevare documenti.

Pulizie e deodoranti contro i cattivi odori

Quanto alle azioni di mitigazione delle emissioni odorigene, il direttore dell'impianto, Paolo De Felice, ha detto che "dalla primavera scorsa si sono sviluppate azioni sia nell'ambito interno al impianto sia in quello esterno".

Messa a punto dei comparti che fanno parte del trattamento depurativo dell'aria, del biofiltro, dei filtri a maniche e degli scrubber, oltre all'irrorazione di piazza li e strade interne "due volte al giorno con una sostanza sciolta nell'acqua per abbattere gli odori". Una o due volte a settimana, invece, viene messo un prodotto deodorante intorno all'impianto.

"Rinfoltiremo la barriera arborea che circonda lo stabilimento e poi - ha promesso De Felice - adotteremo ulteriori procedure interne per minimizzare il tempo di apertura dei portoni, perchè ci sono momenti in cui le emissioni odorigene possono sfuggire". 

Le opposizioni all'attacco: "Commissione farsa"

Sul piede di guerra le opposizioni presenti che, saltata la visita all'interno dello stabilimento, hanno incalzato Ama e Comune sulla data di chiusura del TMB. "Siamo venuti qui inutilmente ad ascoltare cose che già sapevamo. Non c'e' alcuna idea per la chiusura dell'impianto, si continua a negare la causa stessa del problema e si prende tempo per ingannare i cittadini" -  hanno attaccato il consigliere Pd, Marco Palumbo, il vicepresidente del III Municipio, Stefano Sampaolo, il presidente della commissione Ambiente del III Municipio, Simona Sortino, e il vicepresidente della stessa commissione, Matteo Zocchi.

"Ci è stato impedito di fare il sopralluogo all'impianto quando la commissione era stata convocata per questo, era un numero legale e non c'erano motivi ostativi affinchè la visita potesse essere effettuata. Non può che sorgere spontaneo il dubbio che ci sia qualcosa che l'azienda e i Cinque Stelle vogliono nascondere rispetto a un problema serissimo che non è solo quello dei miasmi, ma magari anche afferente a una preoccupazione legittima su un pericolo per la salute pubblica" - ha tuonato la consigliera di FdI, Lavinia Mennuni. 

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La replica dei Cinque Stelle

"Le opposizioni hanno avuto già modo di visitare l'impianto un anno e mezzo fa e comunque possono farlo in qualsiasi momento chiedendo le autorizzazioni. Non ci sono veti nè impedimenti. Oggi - ha replicato Daniele Diaco, presidente della commissione ambiente di Roma Capitale - si è parlato per aggiornare le istituzioni sulle azioni che l'amministrazione sta intraprendendo per arrivare alla chiusura di questo impianto. Il tempo della discussione ci ha impedito di fatto di visitare l'impianto, per farlo bene servirebbe almeno un'ora ma se vi sarà una richiesta alla commissione per fare un sopralluogo, lo si organizzerà".

"Ad Ama e Comune non bastano i nasi dei residenti"

"Seduti in una stanza antistante l’impianto abbiamo ascoltato la solita inaccettabile narrativa, condita di propaganda elettorale. Ancora si mette in discussione che la puzza sia colpa del TMB Salario, ancora si è evasivi sulla chiusura certa dell'impianto nel 2019, ancora si vuole fare una sperimentazione con nasi elettronici come se non bastassero - hanno aggiunto Sortino e Zocchi - i nasi di migliaia di persone". 
 

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