Il TMB Salario "è una bomba ecologica": a un mese dal rogo rifiuti putrefatti e lo spettro della trasferenza
Municipio III, cittadini e Comitati pronti alla mobilitazione: "Viviamo con la paura, servono bonifica e messa in sicurezza"
Ad un mese dall'incendio al TMB Salario, l'impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti, il Municipio III torna a far sentire la propria voce.
Il sito di Ama, che sorge lungo la Salaria a poca distanza da case e uffici, è infatti al centro delle preoccupazioni dei residenti che, dopo il rogo e le promesse di chiusura definitiva da parte del Campidoglio, vogliono certezze sul futuro di quell'impianto che per sette lunghissimi anni con i suoi miasmi nauseabondi ha condizionato la loro vita.
Lo spettro della trasferenza al TMB Salario
Il via vai di mezzi della Municipalizzata e i rifiuti ancora stantii nel capannone in parte carbonizzato non fanno dormire sonni tranquilli a Villa Spada e Fidene, con lo spettro della trasferenza al Salario, così come richiesto dalla Sindaca Raggi ed evitato solo perchè l'intera struttura è sottoposta a sequestro, ad agitare gli animi.
Già una settimana fa, intervistati da RomaToday, cittadini e Comitati erano sul piede di guerra: "Questo impianto deve chiudere, la trasferenza non è accettabile". "Una realtà che non meritiamo" - dicevano reclamando la bonifica del sito e un atto ufficiale capace di indicarne la chiusura.
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Il minisindaco Caudo: "Salario è bomba ecologica"
Istanze raccolte e avanzate anche da Piazza Sempione. “L’ex TMB Salario è una vera bomba ecologica: siamo in presenza di una montagna di rifiuti in putrefazione, con la frazione organica in piena fermentazione. Una discarica abbandonata in un’area urbana di Roma. Una cosa pericolosissima” - non usa mezzi termini il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, intervistato dall’agenzia stampa Dire sulla situazione del TMB.
Il minisindaco di Montesacro rimprovera al Campidoglio mancata comunicazione e poca presenza: “Quello che sta accadendo è da irresponsabili. A circa un mese dall’incendio il sindaco Raggi qui non si è mai vista, non ha mai ritenuto giusto dare comunicazione o informazioni ai cittadini del territorio su quanto successo".
“Quello che serviva - ha concluso Caudo - era una cabina di crisi per avviare una bonifica e mettere in sicurezza il sito. Ora invece è a rischio al salute dei cittadini".
Il Municipio III in mobilitazione
Anche per questo il 15 gennaio il Municipio III dedicherà l’intera giornata al futuro della zona: la mattina la commissione Trasparenza di Roma Capitale aprirà i suoi lavori a Piazza Sempione, nel pomeriggio è previsto un presidio dei cittadini in Campidoglio in occasione del Consiglio straordinario sui rifiuti.
A un mese dall'incendio al TMB, con il sito di Ama ancora stock di materiali in putrefazione, i cittadini non restano a guardare: "Viviamo con la paura che possa riaccadere o che non si faccia abbastanza" - dicono. "Abbiamo già dato in termini di sofferenza. Se dalle istituzioni non sono in grado di risolvere il problema si dimettano".