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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

Altro che chiusura, il TMB Salario è una discarica: l'impianto al collasso soffoca il territorio

I dati del Bilancio Ama 2017 rivelati da Il Messaggero evidenziano un aumento dei rifiuti lavorati del 32%. La questione anima la campagna elettorale: gli impegni dei principali candidati presidente

La Giunta Raggi ne ha promesso la chiusura entro il 2019 ma nel TMB Salario, nel 2017, i rifiuti lavorati sono aumentati del 32%: 155.376 le tonnellate di indifferenziato trattate nell'impianto Ama di via Salaria 981. Dati che emergono dal Bilancio della Municipalizzata 2017 analizzati e resi noti da Il Messaggero

Così il TMB Salario si scopre al collasso oltre che irrinunciabile per una città dove, nonostante sforzi e proclami, la differenziata è al palo. 
Per il quadrante di Villa Spada e Fidene, sottoposto ai miasmi pestilenziali del TMB dal 2011, i numeri rivelati dal quotidiano di via del Tritone sono l'ennesima tegola: una doccia fredda per quanti speravano nel 2019 per porre la parola fine a quell'incubo lungo sette anni. 

TMB Salario: rifiuti trattati aumentati del 32%

Il TMB Salario è infatti un "mostro" calato tra case, uffici e a poca distanza anche da un asilo che rende infernale la vita dei quartieri lungo la Salaria: impossibile tenere le finestre aperte, sfuggire alla puzza e a quelle emicranie date dal cattivo odore perenne. A nulla nel tempo sono valse le proteste e le iniziative dei residenti e dei Comitati di Quartiere: la chiusura del TMB Salario, già annunciata dalla Giunta Marino entro il 31 dicembre del 2015, e ora dalla Giunta Raggi entro il 2019, apppare sempre più un miraggio. 

Il TMB Salario è ormai una discarica: miasmi pestilenziali da Fidene a Saxa Rubra

Così l'impianto di Ama si pone anche al centro della campagna elettorale del Municipio III che, dopo la caduta del governo grillino guidato dalla minisindaca Capoccioni, andrà alle urne il prossimo 10 giugno. Sulla questione, oltre all'ira dei residenti, si rincorrono i commenti e le proposte dei candidati presidente. 

Il M5s spera nell'incremento della differenziata

Punta all'incremento della differenziata il M5s, l'impianto di Trattamento Meccanico Biologico del Salario, così hanno sempre sostenuto i grillini, si chiuderà sì nel 2019 ma solo a fronte di una raccolta differenziata al 70%.

Obiettivo lontano, ma nel quale i pentastellati credono fermamente: "L'impegno sul TMB Salario è sempre lo stesso, ossia arrivare alla sua chiusura. Per questo con l'assessora Pinuccia Montanari stiamo lavorando affinchè il nuovo modello di raccolta differenziata, quello con i sacchetti dotati di chip e cassonetti intelligenti, arrivi anche nel nostro territorio. Il sistema è partito da poco, ma siamo molto fiduciosi che possa essere davvero la strada maestra per risolvere anche la questione del TMB" - ha detto a RomaToday Roberta Capoccioni, minisindaca uscente e candidata presidente del M5s in Municipio III. 

Il centrosinistra: "Stop a miasmi e riconversione struttura"

Ridurre i miasmi nell'immediato e riconvertire la struttura: l'obiettivo dichiarato da Giovanni Caudo, candidato presidente del centrosinistra.

"Quell'impianto è incompatibile con il territorio nel quale è stato inserito. I dati certificano qualcosa che noi abbiamo sempre sostenuto e di cui sono responsabili l'amministrazione Comunale e quella Municipale che in questi mesi ha divagato: nel TMB Salario c'è un incremento di materiale indifferenziato. Quel luogo è dunque utilizzato in maniera impropria come discarica e questo è intollerabile perchè da li derivano i miasmi. La puzza - questo l'impegno di Caudo - non è negoziabile: bisogna ridurre il materiale conferito e trattato per eliminare i cattivi odori e avviare la riconversione di quella struttura. Se non si ridurrà l'indifferenziato trattato noi convocheremo un consiglio municipale davanti al TMB, non faremo entrare i camion". 

Il centrodestra punta a delocalizzazione

Non chiusura ma delocalizzazione dell'impianto altrove l'idea, già in piedi ai tempi della Giunta Bonelli, del candidato del centrodestra Francesco Maria Bova: "Il dato è allarmante perchè il TMB Salario è una questione di sicurezza sanitaria. Al territorio era stata promessa una risposta del tutto diversa con la chiusura nel 2019. Noi siamo convinti che queste strutture aiutino il trattamento dei rifiuti in modo valido ma non devono essere assolutamente inserite nei centri urbani e, qualora lo siano, dovrebbero funzionare nel modo corretto con le quantità trattate capaci di eliminare del tutto i miasmi. Il mio impegno sul TMB Salario - ha sottolineato l'ex vicequestore del Fidene Serpentara - sarà quello di vigilare in modo attento: sarò anche portatore di denunce. Se ci sono delle responsabilità vanno accertate. Daremo battaglia in Comune e in Regione affinchè l'impianto venga delocalizzato visto che la chiusura, alla luce dei dati emersi, sembra quasi impossibile". 

L'ennesima estate da barricati in casa

E mentre la campagna elettorale ferve il territorio continua a soffrire: i miasmi provenienti dal TMB Salario sono sempre più insistenti e insopportabili. Per Villa Spada, Fidene e dintorni all'orizzonte c'è solo un'unica certezza: l'ennesima estate infernale da barricati in casa. 

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