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Martedì, 23 Aprile 2024
Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

TMB Salaria, pronto l'assedio alla Regione: "Non lasceremo questa eredità ai nostri figli"

Villa Spada e dintorni ancora in lotta contro i miasmi: la settimana prossima l'audizione alla Pisana con l'Assessore all'Ambiente e Rifiuti, Mauro Buschini. Previsto il presidio di centinaia di residenti: "Saremo massicci e combattivi"

Un intero quadrante, 30mila abitanti circa, ostaggio dei miasmi provenienti dal TMB Ama di via Salaria 981: una condizione - tra finestre serrate, nasi turati e nei giorni peggiori di nausea e occhi irritati - contro la quale i residenti, capitanati dai combattivi comitati di quartiere, si battono dal 2011.

Chiudere l'impianto situato a poche centinaia di metri da case, scuole e uffici l'obiettivo perseguito dagli abitanti in lotta: un traguardo che sembrava raggiunto con la promessa dello stop alle attività entro il 31 dicembre 2015. Scadenza non rispettata, di mezzo la caduta del Sindaco Marino e quel piano alternativo per i rifiuti conferiti sulla Salaria che sembra non arrivare mai: così a sette mesi da quella dead line Villa Spada, Fidene, Serpentara e addirittura Nuovo Salario soffocano ancora a causa di quell'estenuante cattivo odore che rende la quotidianità un vero e proprio inferno. 

E dalla delusione per la mancata chiusura entro il 2015 alla disperazione per quella proroga all'Autorizzazione Integrata Ambientale del TMB Ama Salaria fino al 2021: altri potenziali cinque anni di attività che quella zona del Municipio III non è disposta a sopportare. 

Da Villa Spada a Serpentara: tutti per la chiusura del TMB

Da qui la scelta di incalzare la Regione Lazio, competente in materia di rifiuti, con la settimana prossima che si preannuncia se non cruciale assai importante. Lunedì i residenti di Villa Spada e quartieri limitrofi assisteranno al Consiglio Regionale sui rifiuti, il giorno seguente - con un'audizione specifica chiesta a giugno dal consigliere Luca Malcotti - una delegazione dei Comitati in lotta incontrerà l'Assessore all'Ambiente e Rifiuti, Mauro Buschini. A sostenere l'incontro da fuori la presenza, già annunciata, di centinaia di residenti del quadrante Salaria che presidieranno la Pisana. 

"Il nostro obiettivo è quello di presentarci massicci e combattivi in Regione" - ha detto Fabrizio Lai, uno degli esponenti del movimento contro il TMB, comunicando in una gremita assemblea pubblica a Largo Labia le modalità che il "direttivo" ha scelto per proseguire la battaglia nata cinque anni fa. Dentro la discussione tecnica al tavolo con l'Assessore, fuori la rabbia di quei quartieri che non ci stanno più a dover vivere senza poter respirare a pieni polmoni. 

"Non possiamo più vivere con la puzza che ci attanaglia tutti i giorni a tutte le ore" - ha dichiarato al megafono Daniele Poggiani del Comitato spontaneo di Villa Spada che da anni guida la lotta contro il TMB. Tra le strategie previste anche la replica della raccolta firme come fu nel 2012 da allegare però non ad un esposto ma ad una vera e propria denuncia nei confronti di AMA. "Tentiamo nuovamente la strada della Procura perchè qui gli occhi che lacrimano e i conati di vomito ci dicono che stiamo subendo gli effetti del TMB. C'è un problema grave e importante: questo quadrante non può rinunciare alla qualità della vita. Non lasceremo - ha concluso Poggiani - questa terribile eredità ai nostri figli". 

TMB Ama: nuova protesta dei residenti

E a sorpresa a Largo Labia c'era anche la neo Presidente del Municipio III, Roberta Capoccioni: "Questa sarà una battaglia che vedrà l'unione di intenti di maggioranza e opposizioni. Sono poi sicura che il Comune a 5 Stelle ci darà tutto il suo appoggio, dovremo poi però - ha detto la minisindaca - incalzare la Regione Lazio. Coinvolgeremo Arpa e Asl: bisogna infatti far intervenire tutti gli attori possibili. Ognuno deve darci delle risposte perchè questo - ha concluso assicurando il massimo appoggio di Piazza Sempione - è un problema che va ben oltre quello dei miasmi"

Insomma Villa Spada annuncia ancora una volta dura battaglia contro il TMB: la politica, responsabile di aver posto un impianto del genere in un quadrante considerato industriale ma senza tener contro dell'abitato esistente, dovrà adesso riparare il danno. E se di certo non potrà restituire ai residenti coinvolti cinque dolorosissimi anni trascorsi senza poter respirare a pieni polmoni deve loro almeno la certezza di un futuro, il più immediato possibile, senza miasmi e fastidi. 
 

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