TMB Salaria, dopo l’incendio le polemiche: “Marino inerme, ancora sprechi AMA”
Il rogo nell'impianto al 981 della consolare romana punta i riflettori sul sito e sulla Municipalizzata: "Piano finanziario da 800 milioni, tasse alte e soliti disservizi"
L’impianto AMA di via Salaria ancora nel vortice delle polemiche dopo il rogo divampato nella mattina del 2 giugno. Unanime il coro della politica e ancor più forte quello dei residenti sulla necessità di provvedere alla definitiva chiusura prevista e annunciata entro il 31 dicembre 2015.
Ad intervenire sulla questione anche il M5s: “E’ da gennaio di quest’anno che stiamo denunciando i problemi legati all’impianto di via Salaria sia per la sicurezza ambientale che per la tutela dei lavoratori addetti agli impianti. i cittadini residenti nelle zone confinanti lo stabilimento ci avevano segnalato un quantitativo abnorme di RSU all’interno dell’impianto, fino a sfiorare il soffitto , che impediva, addirittura, l’ingresso e l’uscita delle pale meccaniche interne addette alle operazioni di smistamento rifiuti”- dicono i portavoce al Comune De Vito e Stefàno, i parlamentari Nugnes e Vignaroli, alla Regione Corrado e Porrello, ed al Municipio III, Proietti e Moretti.
Da li la convocazione della Commissione Ambiente con i vertici di AMA con una verifica congiunta sulle condizioni degli impianti dei quali sono state segnalate tutte le anomalie. Nel mirino dei pentastellati poi “la vaghezza” – sostengono - del documento presentato dall’Amministrazione “Il ciclo dei rifiuti di Roma Capitale” in cui attraverso i progetti di ecodistretto si dovrebbero superare gli impianti di TMB come quello di via Salaria.
“Di fronte a queste proposte concrete la giunta Marino non fa nulla, salvo perpetrare gli sprechi in AMA visti con la giunta Alemanno: il piano finanziario dell'azienda – sottolineano i 5 Stelle - è aumentato di oltre 70 milioni fino a raggiungere la cifra record di 800 milioni, ma i disservizi restano gli stessi ed anzi – chiosano - aumentano”.
