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TMB Salario, stoccata di Alemanno: "Li è puzza di Pd"

L'ex Primo Cittadino risponde alle accuse di Estella Marino e Riccardo Corbucci: "Quell'impianto frutto delle amministrazioni Rutelli e Veltroni"

Dopo le dichiarazioni della Sindaca Virginia Raggi sulla volontà di "rimettere in funzione i due impianti di Salario e Rocca Cencia", peraltro già attivi e funzionanti, non si placano le polemiche relative al TMB di via Salaria 981. Oltre ad un futuro incerto e una "riconversione sostenibile", annunciata ma tutta ancora da stabilire, lo scontro sul sito del Municipio III è anche nel botta e risposta tra alcuni esponenti del Pd e l'ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. 

"Alla Sindaca di Roma Virginia Raggi e al suo assessore Paola Muraro vogliamo far sapere che la battaglia per la chiusura del Tmb Salario non si fermerà e che con questa decisione, annunciata sui giornali, il Comune di Roma ci riporta all'epoca di Alemanno, Visconti, Fiscon e Panzironi, quando ai cittadini veniva detto che non esisteva la puzza e che per gestire meglio l'impianto, sarebbe bastata un pò di manutenzione. Venne speso oltre un milione di euro, senza che la situazione migliorasse minimamente" - questa la dichiarazione dell'ex Assessore all'Ambiente, Estella Marino, e di Riccardo Corbucci del Partito Democratico che ha scatenato la pronta replica di Alemanno. 

"E' ridicolo che Estella Marino e Riccardo Corbucci del Pd cerchino di scaricare su altri la responsabilità dell'impianto Ama di via Salaria" - ha scritto l'ex Primo Cittadino in una nota. 

"Forse sono poco informati sulla storia della nostra città ma vorrei ricordare loro che l'impianto, costruito da Rutelli come deposito per macchine operative dell'Ama, fu poi trasformato surrettiziamente durante il mandato dello stesso Rutelli e di Veltroni in un impianto di trattamento meccanico-biologico, rovinando una zona già densamente popolata di abitazioni e uffici". La ricostruzione di Alemanno. 

"Quando sono diventato sindaco - prosegue - mi sono già trovato addosso quell'impianto funzionante, che abbiamo dovuto utilizzare fino in fondo per il blocco alla costruzione di nuovi impianti provocato dal piano rifiuti della Regione Lazio. Quindi - ha concluso il Sindaco di Roma dal 2008 al 2013 - la puzza di via Salaria è puzza di Pd". 
 

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