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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Serpentara-Fidene Serpentara / Viale Lina Cavalieri

Dopo 40 anni torna fruibile l’area verde di Serpentara

Pronto anche il recupero dell'area archeologica scoperta nelle operazioni di edificazione degli anni '70-'80

Serpentara ritrova la sua area verde. “Dopo 40 anni, grazie ad uno sforzo straordinario delle ditte incaricate dall’ufficio tecnico del III Municipio, siamo riusciti a restituire alla fruizione dei cittadini e delle cittadine l’area verde di via Titina de Filippo e viale Lina Cavalieri” – hanno fatto sapere in una nota il presidente del Municipio III, Paolo Marchionne, e l’assessore alle Politiche Ambientali, Matteo Zocchi.  

Torna fruibile l’area verde di Serpentara

Uno spazio nel quale, tra la fine degli anni ‘70 e la prima metà degli anni ‘80, in seguito alla realizzazione delle opere di urbanizzazione nell’ambito del programma edilizio di Serpentara, venne scoperta un’importante area archeologica. Gli scavi di emergenza della Soprintendenza archeologica portarono alla luce una villa rustica di età repubblicana datata II sec. a.C, una necropoli, una strada basolata romana, un cippo funerario, un’altra struttura (probabilmente una seconda villa rustica sempre di epoca repubblicana), oltre ad evidenze sparse e altri materiali tra cui selci preistoriche riferibili ai Neanderthal. Dopo gli scavi operati negli anni 80 l’area è stata lasciata nel più completo abbandono con il pericolo sempre imminente oltre che di scavi clandestini anche di incendi nel periodo estivo. 

Un progetto per il recupero dell'area archeologica

Dopo quattro decenni l’area verde torna nella disponibilità della cittadinanza. “Un intervento che conferma l’impegno dell’amministrazione nella cura del verde del territorio e riveste anche un valore culturale enorme. Questa amministrazione – hanno assicurato da Piazza Sempione - ha la volontà di tutelare, valorizzare l’intera area archeologica, che conserva ancora sotto terra, come in uno scrigno, tutte le strutture”. Il Municipio III, con la collaborazione dell’associazione Limes APS, è già al lavoro per restituire al territorio anche quelle bellezze culturali: “Abbiamo cominciato a sognare un progetto per riportare alla luce quell’enorme patrimonio storico e culturale custodito nel sottosuolo”. 

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