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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Piazza Vinci, gazebo con basi di cemento nell'area verde

I cittadini denunciano la costruzione della struttura nell'area verde. Nel cantiere circolano anche operai senza alcuna protezione

Via vai di operai nella piccola area verde di piazza Vinci al Nuovo Salario.  I cittadini hanno notato degli operai che tra il 25 dicembre e Capodanno hanno lavorato a una struttura di legno con tettoia che poggia su una colata di cemento nell'area verde che di recente è stata ristrutturata. Dopo aver saputo dagli operai stessi che si trattava di un "gazebo", quindi una struttura facilmente removibile ma preoccupati dal dettaglio delle fondamenta in cemento, i cittadini si sono rivolti al vicepresidente del consiglio del IV Municipio Riccardo Corbucci e al consigliere capitolino Dario Nanni, entrambi del Pd, temendo che dietro ai lavori ci fosse un privato che commetteva degli abusi all'interno di un parco pubblico. A darne notizia è il sito edito e diretto da Enrico Pazzi, www.roma2013.org , dal quale riportiamo le dichiarazioni-racconto rilasciate da Nanni e Corbucci.  "Quando siamo arrivati abbiamo subito cercato il cartello dei lavori per capire di cosa si trattasse - spiega Corbucci - e subito ci siamo resi conto che sul cartello erano assenti dati essenziali".

Secondo quanto riportato da roma2013.org manca l'indicazione del numero di permesso di costruire, la denuncia di inizio attività, il committente dei lavori di manutenzione edile di Piazza Vinci e la durate dei lavori. Compaiono soltanto i nomi della impresa esecutrice e del direttore e responsabile dei lavori. "A questo punto abbiamo chiamato i vigili urbani affinché una pattuglia potesse verificare il cantiere" racconta Corbucci. Ma “per telefono un funzionario ha anche schernito la nostra preoccupazione sul fatto che nel cantiere gli operai lavorassero senza le necessarie condizioni di sicurezza e senza caschi protettivi" e quindi “abbiamo interessato i carabinieri per certificare lo stato dei luoghi e abbiamo presentato un esposto" continua Corbucci. I lavori, ricostruisce Roma2013, “sembrerebbero promossi dalla società Zètema, una società partecipata al cento per cento dal Comune di Roma e che ha una mission votata ad ottenere una fruizione ottimale del patrimonio storico artistico della città ed un core business che consiste nella gestione di attività e servizi culturali e turistici, oltre che nella organizzazione di eventi” e quindi sarebbe “il Comune a costruire tramite Zetèma all'interno di uno spazio comunale”. Ma i cittadini rimangono perplessi.

“Non si capisce – dice Roma2013 - come mai quando un cittadino deve mettere una casetta degli attrezzi removibile nel proprio giardino debba chiedere un permesso di costruzione, in assenza del quale può andare incontro al sequestro del bene e ad una denuncia penale, mentre il Comune di Roma possa costruire prefabbricati con gettate di cemento, in barba persino alle indicazioni del proprio assessorato all'ambiente che per l'ultimo bando sui chioschi all'interno dei parchi, prescriveva addirittura il tipo di chiosco, rimovibile, da dover utilizzare”. "È inaccettabile, inoltre, che imprese che lavorino per il Comune di Roma e su mandato di società partecipate dal Comune di Roma, non rispettino minimamente le regole di sicurezza. Bisogna dare per primi l'esempio”, chiosano Nanni e Corbucci.

fonte: roma2013.org

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