rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Serpentara-Fidene Serpentara / Piazza Fernando de Lucia

Norma "salva antenne": il Comitato Viale Lina Cavalieri annuncia battaglia

La norma è contenuta nel decreto Sviluppo firmato oggi da Napolitano. Possibili effetti negativi sulla salute dei residenti di piazza De Lucia. Caramel: "Saremo bombardati da emissioni altissime"

Il comitato Viale Lina Cavalieri si schiera contro la norma "salva antenne" contenuta nel decreto Sviluppo del Governo, su cui proprio poche ore fa è stata apposta anche la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L'art.14 del testo che prevede di misurare i limiti dei campi elettromagnetici nelle abitazioni con rilevazioni della durata di 24 ore, invece che di 6 minuti come avviene oggi, potrebbe avere degli effetti catastrofici anche sui residenti di piazza Fernando De Lucia, dove dal 2010 è attivo un ripetitore di telefonia mobile.

Il presidente del comitato Daniela Caramel, impegnata dal 2008 in una lotta contro l'antenna ci spiega che "la battaglia contro il ripetitore è in una situazione di stallo". "Da quattro anni i cittadini stanno attendendo il giudizio di merito del Tar  ha respinto il ricorso  presentato dal Comitato contro l'installazione del ripetitore ma deve ancora esprimersi sul merito". Proprio a causa di questa situazione di attesa la conversione del decreto in legge potrebbe avere delle ripercussioni.

"Se passa il decreto - ci spiega Daniela Caramel - sarà possibile potenziare le emissioni e saremo bombardati". Per evitare che questo accada anche se il decreto ha appena ottenuto l'ok del Quirinale le proteste non si fermeranno. "Naturalmente ci mobiliteremo - dichiara il presidente del Comitato - Il decreto dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni, quindi abbiamo ancora un po' di respiro. L paura è che il governo apponga la fiducia ma noi ci stiamo già muovendo attivando tutti nostri contatti in parlamento, nel mondo dei media e dell'associazionismo".

IL TESTO COMPLETO DELLA NORMA

"Comitati molto più grandi di noi stanno organizzando una manifestazione davanti alla Camera dei Deputati e noi non mancheremo", conclude Daniela Caramel.

Proprio ieri il comitato aveva firmato una lettera appello stilata da esperti del settore per chiedere che la norma venisse eliminata.

LA LETTERA. "L’articolo riguardante le misurazioni dei campi elettromagnetici, di fatto annulla il principio di precauzione raccomandato dall’Unione Europea e dalla legge quadro 36/2001, - si legge nella lettera - allentando in pratica le tutele ambientali in vigore".

"Il nuovo sistema di misurazione - secondo i firmatari dell'appello - porterà ad una sottovalutazione  dei valori riscontrati pur mantenendo il limite di 6 volt per metro perché i picchi oggi rilevati in 6 minuti verranno diluiti in 24 ore. Permetterà la tolleranza di picchi diurni, quando è maggiore il  numero degli utenti attivi, fino a 18-20 volt per metro, cioè fino a tre volte superiori di quelli attuali. Questi limiti porteranno verosimilmente ad una crescita esponenziale delle patologie correlate alle esposizioni elettromagnetiche e ad un conseguente aumento della spesa sanitaria e sociale".

LA CONTROPROPOSTA DEGLI ESPERTI. Gli esperti di elettrosmog autori dell'iniziativa "richiedono che il decreto promuova la creazione e l’implementazione di reti via cavo in fibra ottica che rappresentano ad oggi l’unica tecnologia per la trasmissione di voci e dati efficiente e allo stesso tempo priva di controindicazioni per la salute dell’uomo e degli altri esseri viventi che ne condividono l’ambiente".

L'ANTENNA DI PIAZZA DE LUCIA. Dista soltanto 30 metri dalle casa dei residenti nonostante un protocollo d'intesa tra il Comune di Roma e le aziende di telefonia mobile stabilisca che non debba essere violato il limite dei 100 metri da luoghi sensibili come, per esempio, ospedali e scuole. Da quando l'iter per l'installazione ha avuto inizio, ovvero nel 2008, i cittadini si sono sempre opposti ed hanno anche avuto l'appoggio del consiglio del IV Municipio che ha approvato ben tre ordinanze di sospensione dei lavori. Anche il Comune di Roma, nel febbraio 2010, approvò una mozione che impegnava il sindaco Alemanno ha trovare un sito alternativo per il ripetitore ma poi le cose andarono diversamente.

Tra le ragioni per cui allora, secondo i firmatari della mozione, l'antenna doveva essere collocata altrove una sentenza del Tribunale del lavoro di Brescia dello scorso 17 Dicembre 2009 che per la prima volta riconosce il nesso causale diretto tra uso del cellulare e insorgenza di una patologia tumorale. Sentenza confermata dai giudici della sezione lavoro della Cassazione di Brescia il 12 ottobre 2012.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Norma "salva antenne": il Comitato Viale Lina Cavalieri annuncia battaglia

RomaToday è in caricamento