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Serpentara-Fidene Fidene / Largo Fausta Labia

Vetri in frantumi e lavandini divelti: nuova devastazione a Largo Labia

Per il punto ristoro mai aperto secondo raid distruttivo in un mese

Porte scardinate, vetri in frantumi e bagni completamente distrutti con lavandini divelti e cocci in terra: così ignoti hanno ridotto il punto ristoro mai aperto di Largo Labia, quello nel cuore dei giardini tra Fidene e Serpentara.

La porta del Parco delle Sabine nel mirino dei vandali

Un manufatto già nel recente passato al centro di un raid distruttivo: era infatti il 3 novembre scorso quando quei locali vennero messi completamente a soqquadro con telecamere distrutte, muri buttati giù, pannelli fotovoltaici divelti e condizionatori strappati dalle pareti e lasciati sul pavimento.

Un atto vandalico quello di Largo Labia avvenuto allora in contemporanea alla devastazione tra fiamme e dispetti di altre due aree verdi del Municipio III. 

Da li il sospetto del M5s alla guida del territorio di un complotto con pure la Sindaca Raggi, arrivata tra Fidene e Serpentara, a parlare di "attacco all'amministrazione". 

Area giochi data alle fiamme e giardini devastati. La Sindaca: "Attacco all'Amministrazione"

Distrutto il punto ristoro di Largo Labia

La scorsa notte l'ennesimo raid con il manufatto di Largo Labia distrutto. E pensare che la rinascita completa di quei giardini, tanto agognati dal quartiere, dovrebbe passare proprio di li: sarà infatti colui che otterrà l'assegnazione dei punto ristoro a doversi occupare della manutenzione ordinaria dell'area verde.

La stessa inaugurata dal centrosinistra nel luglio del 2015 e poi subito, senza social bar assegnato e conseguente cura del verde attiva, sprofondata nel degrado. 

Ci ha pensato l'amministrazione Cinque Stelle a riconsegnarla al territorio. I vandali però hanno bloccato tutto: quel manufatto da affidare dovrà essere prima rimesso in sesto.

"Piano piano vi daremo tutti i fondi necessari per ripartire più forti di prima" - aveva promesso a novembre la Sindaca. A quelle risorse, dopo la nuova devastazione, ne andranno aggiunte sicuramente delle altre. 
 

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