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Via Salaria, 981: il 31 Marzo si avvicina, i residenti chiedono un intervento risolutivo

Effettuato il sopralluogo della commissione Ambiente nella struttura. Intanto uno sguardo ai costi per la delocalizzazione: si parla di 30 milioni di euro

Si è svolto questa mattina il tanto atteso sopralluogo per la verifica dello stato di avanzamento dei lavori all'interno dell'impianto Ama di via Salaria, 981. Presenti sul posto la commissione Ambiente ed Urbanistica del Municipio, con il Presidente Stefano Ripanucci e i consiglieri Fabio Dionisi e Riccardo Corbucci, oltre a l'a.d. di Ama, Giovanni Fiscon, e ad una rappresentanza di cittadini residenti e dipendenti delle attività vicine all'impianto.

"Questa mattina abbiamo verificato i lavori effettuati fino ad oggi nella struttura, che sono in via di ultimazione. Prendiamo atto anche delle segnalazioni che i residenti ci hanno riportato, secondo cui l'odore è ancora forte e si avverte soprattutto in alcune ore del pomeriggio", spiega Ripanucci

Tuttavia, la preoccupazione che questi interventi, costati oltre un milione, non siano risolutivi è sempre più forte. "Chi sbaglia paga: chi ha localizzato qui questo impianto ha fatto un grave errore e deve assumersene le responsabilità", aggiunge il Presidente della commissione Ambiente. E mentre l'ombra di questa puzza, che non sembra voler andare via, continua ad aleggiare su via Salaria, è il caso di fare i conti anche sui costi di una possibile delocalizzazione dell'impianto. Dalle prime indiscrezioni, si parlerebbe di oltre 30 milioni di euro, cifra variabile (che può aumentare) in considerazione anche della specifica futura nuova sede e dei relativi lavori di urbanizzazione necessari nella zona per garantire il funzionamento dell'impianto. 

Non si sposta un'officina ma un impianto di smaltimento rifiuti, questo è chiaro. E quanto ci vorrebbe quindi, in termini di tempo e denaro? Oltre a considerare i circa 30 milioni di euro, bisogna infatti valutare come e dove si andrebbero a distribuire le tonnelate di rifiuti tolte alla struttura di via Salaria nell'attesa che la nuova struttura possa essere operativa, tenuto conto che l'impianto gemello di Rocca Cencia sta già lavorando a pieno regime. Una situazione insomma tutt'altro che semplice, e che difficilmente potrà essere risolta in tempi brevi. I mesi nel frattempo passano, la campagna elettorale si avvicina, e la questione dello spostamento dell'impianto Ama rischia sempre più di essere oggetto di facili promesse e rassicurazioni. Di certo, per ora, si sa solamente che l'odore non è scomparso e non è nemmeno costante, e che i tempi per un vero e proprio intervento risolutivo, qualsiasi esso sia, rischiano di essere lunghi. La speranza, dunque, è che siano scongiurate da maggioranza e opposizione soluzioni poco realistiche, che rischiano di servire solamente a rimandare il problema.

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