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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

Il TMB Salario è una mefitica "discarica" tra le case: al via cabina di regia con Comune, Ama e Regione

La relazione di Arpa Lazio rileva criticità nell'impianto, Caudo: "Si avvii chisura". Oltre 40mila le firme raccolte per chiedere la dismissione del sito

Forti criticità sia in termini di inadeguatezza tecnica che per l'impatto odorigeno, incessante e molesto, sul territorio circostante che paga la convivenza a stretto contatto con un impianto per il trattamento dei rifiuti che presenta aree di stoccaggio e di trattamento sature, oltre che l'assenza di soluzioni tecnologiche e gestionali idonee a placare i miasmi emessi. 

E' questo quanto emerso in merito al TMB Salario nel corso della conferenza dei servizi in Regione Lazio. 

TMB Salario: un "mostro" tra le case

Un impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti obsoleto e che, posto nel bel mezzo di case e uffici, a poca distanza anche da un asilo, fa sentire tutta la sua ingombrante presenza nel quadrante intorno al 981 della Salaria. 

Odori molesti senza sosta, fetore tanto pestilenziale che i residenti lamentano mal di testa, bruciori ad occhi e vie respiratorie. 

Un vero e proprio "mostro" tra Villa Spada e Fidene in grado di soggiogare con i miasmi anche i territori limitrofi come Serpentara, Nuovo Salario, i dintorni di Piazza Vescovio e Saxa Rubra. 

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Il minisindaco Caudo: "E' ormai una discarica"

"La relazione appena depositata dall’ARPA conferma la pesantezza di una situazione non più sostenibile. Il TMB è ormai utilizzato di fatto come una discarica” - ha tuonato il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo, a margine della riunione alla Pisana. Il minisindaco si è detto preoccupato per "l’aggravamento di una situazione già emergenziale sul piano ambientale e della salute, che coinvolge una popolazione di 50.000 persone”.

“Tutti i soggetti presenti hanno evidenziato che, per una serie di problematiche di stoccaggio, trasferenza e accumulo delle vasche, soprattutto quando ci sono delle criticità, l'impatto odorigeno è continuativo e molesto. Proprio in ragione di queste gravi criticità - ha fatto sapere la consigliera regionale di centrodestra, Roberta Angelilli -  l'Arpa Lazio ha depositato in sede di Conferenza dei servizi una lunga e dettagliata relazione in cui, oltre ad osservazioni specifiche, vengono indicate delle prescrizioni precise ad AMA chiedendo anche delle integrazioni al Comune di Roma". 

Intanto nei dintorni della Salaria le condizioni non sono più accettabili, le preoccupazioni dei residenti tangibili: così il territorio torna a chiedere la dismissione dello stabilimento. 

Una cabina di regia per il TMB Salario

Un processo di chiusura che sembrerebbe essere in procinto di partire. Martedì 27 novembre, negli uffici dell'assessora capitolina all'Ambiente, Pinuccia Montanari, si svolgerà la prima riunione della cabina di regia, chiesta dal III Municipio, cui parteciperanno anche Ama e Regione.

A dare l'annuncio è stato proprio il minisindaco Caudo, in una conferenza stampa improvvisata sotto il Campidoglio, in cui ha anche illustrato i dettagli della relazione dell'Arpa che ha evidenziato tutti i malfunzionamenti del TMB e la mancata osservanza delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione per il funzionamento dell'impianto. 

"L'assessora Montanari ha convocato la cabina di regia nel suo ufficio e chiederemo che questo luogo accompagni la dismissione dell'impianto, anche alla luce della relazione dell'Arpa. Mi preoccupo se l'esito di questo documento è che spendiamo 20 milioni per fare funzionare meglio un TMB a 100 metri dall'asilo nido" - ha detto il presidente del Roma Montesacro.

Caudo è consapevole, specie alla luce dei dati previsionali Ama del prossimo anno, che quell'impianto funzionerà nel 2019, anno entro il quale la Giunta Raggi aveva promesso la chiusura, ma forse anche dopo. 

"La relazione accelererà il processo di avvio alla chiusura. Può anche darsi che non verrà chiuso l'1 gennaio 2020 ma se ai cittadini martedì venisse detto 'partiamo con un processo che va verso la dismissione dell'impianto, che invece di essere l'1 gennaio sarà il 6 marzo', nessuno avrebbe da ridire. Il tema è quando partiamo. Perchè dire che si chiude e invece contemporaneamente - rileva il minisindaco - aumentano il conferimento, i cattivi odori, l'impianto è gestito male ed è una discarica di fatto, allora ci prendiamo in giro. Noi siamo determinati, non molliamo ma siamo anche responsabili". 

Il centrodestra: "Su TMB Zingaretti e Raggi spalle al muro"

E in seguito alla relazione presentata da Arpa Lazio e alle gravi e numerose criticità emerse, la consigliera Angelilli ha presentato un’interrogazione urgente all’Assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, per chiedere l'immediata sospensione del funzionamento del TMB Ama Salario, "attualmente in funzione in palese violazione dei requisiti di legge". 

Tra le richieste avanzate alla Pisana anche la certezza su azioni e tempistiche per arrivare alla chiusura definitiva dell’impianto, "una scelta - sottolinea la consigliera di centrodestra - che pare ormai non più procrastinabile. La relazione di Arpa Lazio mette la Giunta Zingaretti e la Sindaca Raggi con le spalle al muro: il TMB Ama Salario va chiuso senza ulteriori indugi”. 

La petizione: 40mila firme per chiudere il Salario

Una volontà che il territorio esprime da sette lunghissimi anni, un arco di tempo trascorso combattendo odori nauseabondi e fetore incessante: anni di battaglie nelle sedi istituzionali e di mobilitazioni. L'ultima online con un petizione lanciata dall'assessore alla Cultura del Municipio III, Christian Raimo: quasi 40mila le firme raccolte in appena una settimana. Perchè il TMB Salario "è un’emergenza e riguarda l’ambiente e la salute. È un disastro, da tutti i punti di vista".

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