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Nuovo Salario, bambini e donne incinte tra fango e baracche abusive

Un insediamento abusivo accanto alla stazione, tra gli occupanti anche una donna all'ottavo mese di gravidanza e un bambino di 18 mesi

Ancora una stazione, ancora una situazione di degrado e condizioni di vita al limite della decenza. Dopo la discarica e la baraccopoli con roghi fumanti alla fermata Nomentana, situazione pressoché identica in quella del Nuovo Salario.

Tende da campeggio ricoperte con nylon e trapunte sudice per renderle impermeabili e un minimo calde, casottini costruiti con legno consunto e lamiere, mobili usurati all’esterno, intorno vecchie valigie, carrelli sgangherati, un tavolo, alcune sedie e poi ancora utensili in terra, stracci, rifiuti vari e i residui di una brace.

Più che un insediamento abusivo un piccolo villaggio nascosto – ma non troppo – tra gli alberi del terreno vicino alla stazione del Nuovo Salario: una tendopoli tra terriccio e fango, rifugio per uomini in cerca di guadagno provenienti probabilmente dall’Europa dell’est ma che al suo interno ospita anche una donna incinta ed un bambino di nemmeno due anni.

Questo quanto immortalato dai consiglieri del NCD del Municipio III, Manuel Bartolomeo, Cristiano Bonelli e Giordana Petrella, in questi giorni impegnati in alcuni sopralluoghi tra gli accampamenti disseminati sul territorio.

“Questa non è emergenza?” – domandano gli esponenti del centrodestra di Piazza Sempione impegnati nel frattempo nella raccolta firme lanciata da Bonelli e De Napoli per chiedere sgomberi immediati ed un coordinamento delle forze dell’ordine che possa prevedere una serie di pattugliamenti e controlli aggiuntivi a quelli già effettuati da Polizia di Stato e Carabinieri: “Una ricerca del consenso popolare affinchè gli ‘inermi’ amministratori locali si muovano nel dare risposte al territorio che affonda nel degrado e nell’insicurezza”.

Ritorna così per l’ennesima volta sotto i riflettori la tematica degli insediamenti abusivi e del destino di centinaia di persone che li abitano: uomini, donne e anche bambini piccolissimi in situazioni di profondo degrado e condizioni igienico sanitarie disastrose.

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