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Serpentara-Fidene Fidene / Via Salaria, 981

Salaria, dall'impianto di TMB all’ecodistretto: “Scelte da condividere con il territorio”

Il 24 febbraio l'incontro tra istituzioni, AMA e cittadini sul futuro del sito al 981 della consolare romana. Marchionne-Le Donne: "Non si taglino fuori da decisioni gli abitanti"

Via Salaria 981: sarà qui, secondo i piani di AMA, che sorgerà uno dei quattro ecodistretti della Capitale. Il terzo con Rocca Cencia e Ponte Malnome con l’ultimo sito ancora da decidere. Obiettivo per i primi: entrare in funzione già dal luglio 2017, circa un anno dopo toccherà al quarto.

Negli ‘ecodistretti’ previsti Impianti di recupero per vetro, plastica, carta e legno; non mancheranno poi i biodigestori per trasformare in energia la frazione umida della raccolta differenziata.

Quello della Salaria – secondo quanto annunciato dal presidente e AD Fortini - sarà “focalizzato sul trattamento/valorizzazione delle frazioni secche da raccolta differenziata (carta, plastica, metalli, vetro e ingombranti, raee)”.

Una novità, questa dell’ecodistretto, che sarà sicuramente oggetto di discussione in un territorio che da anni si batte contro i miasmi di quell’impianto di TMB per il quale, a questo punto, forse è lecito attendersi una riconversione più che una definitiva chiusura.

Sulla questione il Municipio III ha convocato un tavolo partecipativo al quale prenderanno parte Municipio, Roma Capitale, Comitati e cittadini di Villa Spada e quartieri limitrofi, dirigenti di AMA, rappresentanti dei lavoratori e le associazioni interessate.

“Riteniamo importante il lavoro fatto in questi mesi insieme all’azienda, in risposta al percorso tracciato dall'Amministrazione, e nel contempo ribadiamo che il luogo preposto alla condivisione delle scelte rispetto al futuro di quell’area è proprio il tavolo partecipativo” – hanno detto in una nota il Presidente del III Municipio, Paolo Marchionne, e la Vicepresidente con delega all'Ambiente, Gianna Le Donne, sottolineando come non ci possa più permettere, come invece è accaduto in passato, di tagliare fuori i territori da scelte che incidono sulla qualità della vita delle persone che li abitano.

In attesa delle evoluzioni future una buona notizia sembra però esserci già: l’archiviazione della questione TMB sembra più vicina.  

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