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Ama valuterà delocalizzazione impianto di via Salaria 981

Inserita nel Piano Strategico Operativo 2013 di Ama la richiesta di delocalizzazione dell'impianto di via Salaria sarà valutata dalla municipalizzata una volta che l'incremento dei livelli di raccolta differenziata e la disponibilità di altri impianti rendano fattibile tale operazione.

Con l’approvazione del Piano Strategico Operativo 2013 di Ama, si accende una speranza in più per i residenti di Villa Spada che potrebbero vedere effettivamente delocalizzato l’impianto di via Salaria 981.
Nel Piano, come preannunciato dal Presidente della municipalizzata Piergiorgio Benvenuti in occasione del consiglio Municipale dedicato allo spostamento del sito di trattamento dei rifiuti, è stata inserita la richiesta di delocalizzazione dello stesso.


“Possibilità che – si legge in un documento diffuso dal minisindaco, Cristiano Bonellisarà valutata, nell'ambito delle iniziative di evoluzione dell'assetto impiantistico, al fine di venire incontro alle richieste del Municipio IV, una volta che l'incremento dei livelli di raccolta differenziata e la disponibilità di altri impianti rendano fattibile tale operazione".


In attesa che si realizzi quanto chiesto dal miniparlamento di Piazza Sempione il 6 dicembre scorso, con l’approvazione del documento redatto dal Comitato di Quartiere, questi sono stati giorni piuttosto duri per coloro che abitano e lavorano nelle zone limitrofe all’impianto: ancora miasmi e fastidiose esalazioni.


Oggi il cattivo odore oggi ha invaso la redazione di Sky, provocando i soliti fastidi ai lavoratori uniti ormai da tempo ai residenti nel chiedere lo spostamento dell’impianto meccanico biologico dal 981 di via Salaria.

L’approvazione del documento proposto dal Comitato di Villa Spada e l’inserimento della questione nel Piano Strategico di Ama del 2013 rappresentano due ulteriori passi in avanti nella battaglia per delocalizzazione dell’impianto, ma per tanti, residenti e lavoratori, non si può più aspettare: bisogna porlo lontano dal centro abitato e dalle aziende subito – è questa l’improrogabile richiesta di quanti ormai da oltre un anno sono costretti a convivere quotidianamente con il cattivo odore e i fastidi che ne conseguono.
 

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