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Il muro "anti rom" non ferma gli zozzoni: accanto a scuola e stazione c’è una discarica

Cumuli di rifiuti dietro a stazione Nomentana e parcheggio degli utenti: operazione di decoro da parte dei volontari. FdI: "Caudo e Raggi hanno abbandonato territorio"

Televisori, vecchi mobili, elettrodomestici semidistrutti e sacchi di ogni genere di rifiuto: c’è una discarica a cielo aperto nel cuore del quartiere Sacco Pastore, ai margini del Parco delle Valli. Nemmeno il muro “anti rom” e anti incivili, quello eretto due anni fa da RFI per arginare bivacchi e sversamenti illeciti, può nulla contro gli zozzoni più ostili. 

Una discarica accanto alla scuola e dietro stazione Nomentana

Tra la scuola del quartiere e stazione Nomentana cumuli di rifiuti giacciono nel verde della Riserva Naturale: un panorama desolante appena dietro il parcheggio degli utenti che utilizzano la ferrovia. 

“Un punto nevralgico che versa  in condizioni di grande degrado, usato dai nomadi che popolano le rive del Tevere all'altezza del ponte delle Valli come una vera e propria discarica abusiva” - denunciano gli esponenti di FdI, Roberta Angelilli e Stefano Erbaggi

I volontari liberano dai rifiuti Sacco Pastore

“I nostri numerosi appelli non hanno sortito alcun effetto né sulla Giunta Pd del Municipio III, né sulla Giunta Raggi”. Da qui l’intervento di decoro insieme ad un gruppo di cittadini e volontari di alcune associazioni: oltre 50 i sacchi raccolti oltre a rifiuti ingombranti ed elettrodomestici, vetro e bottiglie, arredi, plastiche e pneumatici, pezzi di auto. 

Discarica dietro stazione Nomentana

“Sollecitando l'Ama per il recupero dei materiali e il ripristino delle condizioni di decoro ed igiene pubblica. Speriamo che il Municipio III intervenga immediatamente anche se finora il presidente Caudo e il sindaco Raggi, a parte gli annunci, nei fatti risultano assenti ingiustificati. Speriamo che l'ennesima azione civica - concludono da Fratelli d’Italia - possa spingere il municipio ad una manutenzione più adeguata del territorio, anche attraverso l'installazione di  impianti di videosorveglianza su aree pubbliche, che senza un controllo costante ed interventi quotidiani, rischiano di diventare terra di nessuno, popolati da senza fissa dimora, con discariche ed insediamenti abusivi".
 

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