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LETTORI - Rifiuti in IV: "Non chiamatela nuova raccolta differenziata"

Rifiuti fuori dai cassonetti, campane del vetro stracolme, indigenti che rovistano negli stradali, cittadini che non rispettano la differenziazione ed operatori negligenti: questo il quadro narrato da una nostra lettrice

A poco meno di un mese dall’avvio della raccolta differenziata in IV Municipio, continuano le segnalazioni dei cittadini in merito alla mala applicazione delle regole necessarie affinchè la raccolta dei rifiuti possa essere virtuosa.


Cassonetti pieni oggetto di attenzione da parte di coloro che nei rifiuti degli altri cercano invece risorse alimentari o oggetti da rivendere e riutilizzare, rifiuti di vario genere mischiati che rendono di fatto nullo l’effetto differenziata e ancora negligenza da parte di qualche operatore della municipalizzata: questo il quadro raccontato e reso noto attraverso una lettera alla redazione da Raffella, lettrice di RomaToday.
    
“Questa volta la misura è piena – esordisce così la nostra lettrice -  Come i cassonetti che dovrebbero servire a differenziare i rifiuti e che, invece, servono da serbatoio comodo ed inesauribile agli individui che ci rovistano dentro alla ricerca di materiale da riutilizzare o, nella peggiore delle ipotesi, da rivendere”.


Il 19 novembre nel territorio del IV Municipio è cominciata la raccolta differenziata e con essa sono stati posti in strada cinque cassonetti: organico, indifferenziato, carta, plastica/metallo e campana per il vetro.


“La soddisfazione di coloro che la differenziata non l’hanno mai fatta ( per non parlare di quella degli “svuotatori-riciclatori” di cui sopra ) è stata grande e, effettivamente – racconta la nostra lettrice - i cumuli di sacchetti abbandonati ai piedi dei cassonetti bianchi e blu, all’interno delle aiuole, lungo i marciapiedi etc. sono diminuiti, sebbene non eliminati del tutto perchè, evidentemente, ad alcuni –diciamo pure molti- residenti del quartiere pesa aprire il cassonetto e gettarvi dentro il sacchetto”.


“Ma  cosa accade, allora da un mese a questa parte?” – prosegue Raffaella nella sua lettera raccontando come i rifiuti siano conferiti in modo assolutamente indifferenziato nell’apposito cassonetto, mentre quelli dell’organico, della plastica e della carta rimangono desolatamente vuoti o peggio pieni di sacchetti contenenti di tutto e di più.


Un’eccezione sembra però essere rappresentata dalle campane del vetro: “In questo primo mese di ‘nuova’ raccolta differenziata – si legge - si sono riempite a dismisura e la gente che, chissà perché ritiene che solo il vetro sia degno di essere riciclato, abbandona bottiglie e barattoli ai piedi della campana”.

La nostra lettrice racconta poi l'incontro avuto con due operatori dell'Ama che ripulendo la zona circostante i cassonetti raccoglievano con le mani rifiuti di diversa natura ( organico, vetro, plastica, etc) e li gettavano nel cassonetto blu: una modalità che ha sconvolto la signora Raffaella che con gentilezza si è rivolta ad uno di loro chiedendo che senso avesse la raccolta differenziata, peraltro pubblicizzata con vari manifesti e con ragazze in biga per tutto il Municipio, se poi loro stessi mescolavano tutto insieme.

"Il signore in questione mi ha risposto - racconta la nostra lettrice - ‘Signora, che vuole da me? io mi spezzo la schiena tutto il giorno! Tanto qua la differenziata non la faceva nessuno prima e non la fa nessuno adesso’. Ovviamente – spiega la signora Raffaella - ho ribattuto, innanzitutto, che non avevo assolutamente nulla di personale nei suoi confronti e poi che la differenziata c’è chi ancora la fa, come me, e quindi vorrebbe non solo non assistere a tali scene, ma anche, ad esempio, che la campana del vetro fosse regolarmente svuotata.


L’operatore AMA mi ha risposto: ‘Per svuotare la campana ci vuole il camion col gancio’; e io: ‘Ma quando passa? Non s’è mai visto!’; e lui: ‘E che ne so io, faccia reclamo alla sede AMA di zona’, e io: ‘Già fatto, ma le campane del vetro sono sempre piene! Eppure paghiamo fior fior di tasse per avere un servizio che non ci viene fornito’ e lui, seccato: ‘Ma che va cercando, mica mi paga lei!’


A parte il fatto che, ripeto, nulla avevo contro quell’operatore AMA, sebbene una risposta del genere fosse fuori luogo visto che ogni mese le imposte municipali pesano eccome sulla mia misera busta paga – racconta ancora la nostra lettrice - la cosa che mi sconvolge maggiormente è che il IV Municipio sia un quartiere-immondezzaio e nessuno sembra occuparsi seriamente di questa emergenza.


Almeno – chiosa la residente del IV - non la chiamate “nuova raccolta differenziata”: è una questione di pudore, se ancora ne esiste un briciolo in questo Paese”.

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