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Sgombero Parco delle Valli, anche Amnesty "bacchetta" il Comune

L'Organizzazione per la difesa dei diritti umani esprime preoccupazione per quanto accaduto ieri a Val D'Ala: "Si chiarisca se e come gli obblighi internazionali in materia di sgomberi siano stati attuati"

Ruspe nel Parco delle Valli dove ieri sono stati abbattuti trentasette alloggi di fortuna. Identificate 30 persone, tutte di nazionalità romena, con sei minori al seguito. Uno sgombero arrivato dopo il tentativo fallito a maggio quando, nonostante l'ingente dispiego di uomini e mezzi, l'operazione saltò all'ultimo. 

Su quanto accaduto ieri, dopo le rimostranze della 21 Luglio, è intervenuta pure Amnesty international esprimendo preoccupazione: "In base alle informazioni finora pervenute, la comunità sembra essere stata sgomberata senza avere ricevuto una notifica scritta che avrebbe potuto consentire loro di opporsi allo sgombero. Sembra essere mancata - prosegue l'Organizzazione Internazionale - anche una consultazione autentica su possibili alternative allo sgombero. Particolarmente preoccupante appare la mancata offerta di un alloggio adeguato per i nuclei familiari coinvolti, sia per il breve termine sia per il medio-lungo termine". 

Amnesty ricorda infatti come in base al diritto internazionale, uno sgombero per essere legittimo non può risultare nel render senzatetto le persone coinvolte. D qui la richiesta al Comune di chiarire "se e come gli obblighi internazionali in materia di sgomberi siano stati attuati nel corso dello sgombero di Val D'Ala" e il sollecito all’amministrazione "a trovare un alloggio adeguato per i membri della comunità di Parco delle Valli".
 

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