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La storia / Valmelaina / Vicolo dei Prati Fiscali

La storia della mamma coraggio sfuggita alla furia dell’acqua con la sua bambina appena nata

Chiara il giorno dell’allagamento di Prati Fiscali era sola con la piccola: “Ero paralizzata dal panico, ma sono riuscita a chiedere aiuto. Ho perso tutto, compreso il latte materno”

“La paura più grande è stata per lei, perché la casa era completamente allagata e l’acqua continuava a salire sommergendo tutto. Ero paralizzata dal panico ma sono riuscita comunque a chiedere aiuto”. Chiara è ancora visibilmente scossa per l’allagamento che il 15 aprile scorso ha colpito la sua abitazione in vicolo dei Prati Fiscali. Lo racconta tenendo tra le braccia la sua bambina che nel giorno in cui il fiume di melma ha invaso il quartiere sommergendo abitazioni ed attività commerciali aveva solo due settimane.

L'allagamento di Prati Fiscali

L’acqua ha spazzato via tutto: culla, fasciatoio, vestitini, pannolini e biberon. “Ho avuto veramente paura: la pioggia battente, lei era piccolissima e non potevo portarla fuori sotto al temporale. In tutto ciò avevo anche grande difficoltà a muovermi perché avevo i punti post parto ed ero ancora dolorante e debole”. Chiara si è fatta coraggio, ha chiesto aiuto ai vicini, ai volontari e al comitato di quartiere con il presidente Paolo D’Angelo tra i primi ad arrivare tra le case alluvionate. “Fortunatamente sono arrivati ad aiutarmi e ci hanno tirate fuori casa. Mi sono ritrovata da un momento all’altro senza più nulla, soprattutto  per lei; non avevo cambi, non avevo pannolini. E’ stato angosciante” - racconta Chiara mentre la sua piccola dorme nella fascia. Ci sono anche loro nella riunione che alcuni residenti e titolari di attività produttive hanno organizzato per fare il punto e promuovere un’azione comune che possa far arrivare loro i ristori. Un aiuto concreto per ripartire.

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La storia di Chiara fuggita dal fiume di melma con la sua bambina

“Quella mattina, e dobbiamo ringraziare che tutto sia avvenuto in pieno giorno, ho avuto tre attacchi di panico. Sarà anche per questo che - ci dice amareggiata e dispiaciuta - ho perso anche il latte materno”. La paura, la fuga da casa sotto al temporale, l’assistenza della protezione civile e il trasferimento in un hotel della Cassia. “Li siamo rimaste pochi giorni perché lei nel fare avanti e indietro tra La Storta e Prati Fiscali, dove siamo tornati tutti i giorni per tentare di rimettere a posto casa, stava perdendo la propria routine e la vedevo nervosa”. Oggi Chiara, con la sua famiglia, vive al piano superiore: sotto è ancora inagibile. Divano letto e nessuna comodità per la bambina, non ha più nemmeno il fasciatoio. “E’ stata un’esperienza terribile e spero che non si ripeta. Va fatto qualcosa per mettere in sicurezza il nostro quartiere”. 
 

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