Poco meno di una settimana fa l’arrivo di ruspe e forze dell’ordine al Parco delle Valli, un grande dispiego di mezzi e uomini che doveva servire per lo sgombero – da quelle parti richiesto più volte e tanto atteso – degli insediamenti abusivi che sorgono nella Riserva Naturale.

Un vero e proprio villaggio di tende lungo la ferrovia, tre – a quanto si apprende – i nuclei provenienti da altrettanti paesi della Romania, un centinaio di persone in tutto con ben 12 minori – questi accertati – al seguito.

Da quelle baracche durante il giorno si innalzano fumi nauseabondi che invadono il quadrante del Valli-Conca d’Oro, residenti esasperati e pure preoccupati per le condizioni ambientali dell’area che con lo sversamento indiscriminato dei rifiuti fa gridare al “disastro”. Che dire poi dei ‘vasconi’ del ‘pratone’ utilizzati dagli indigenti come dormitori e cielo aperto e le fontanelle usate per l’igiene personale. Scottante e sentito inoltre il fenomeno del rovistaggio che crea situazioni indecorose e mina la differenziata.

Così, giovedì scorso, il quartiere aveva tirato un sospiro di sollievo a sapere dell’imminente abbattimento degli insediamenti abusivi nella speranza del ripristino di decoro e legalità. Ma sgombero e bonifiche sono stati bloccati: un ripensamento da parte del Gabinetto del Sindaco che ha deciso di pendersi più tempo. Probabilmente a pesare sulla scelta la nutrita presenza di minori e il tanto solito quanto giustificabile rifiuto delle famiglie di separarsi per essere assistite dai Servizi Sociali di Roma Capitale.

Operazione saltata ma solo rimandata. Un dietrofront che ha aperto la porta a polemiche e critiche soprattutto relative ai costi della mobilitazione, ingente, di uomini e mezzi. Sul caso a lavoro anche la Commissione capitolina sulla ‘Spending Review’.

A voler sapere i nomi dei responsabili e le motivazioni ufficiali il Comitato di Quartiere ‘Le Valli’: “Ai cittadini non è dato di sapere da chi sia venuto l'ordine e per quali motivazioni, la cosa che più ci indigna è che la politica così attenta a fare propri i successi, anche quando propri non sono, adesso taccia. Eppure per chi, seppure all'opposizione, sta nella stanza comunale dei bottoni , non dovrebbe essere difficile fare nomi e cognomi di chi ha perpetrato nei confronti dei residenti del Quartiere Valli-Conca D'Oro l'ennesima infamia” – scrive il CdQ non risparmiando critiche nemmeno agli organi di stampa “che sempre molto attenti alla notizia sembrano scivolati nell'oblio”.

Interrogativi sui i quali il Valli-Conca d’Oro esige delle informazioni precise: “Non non rimane che chiedere conto al Prefetto” – dicono, “chissà se con la sua autorevolezza almeno lui sarà in grado di darci una risposta”.