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Conca d'oro Montesacro / Via Conca d'Oro

Metro B1, l'appello dai chioschi espropriati: "Quale futuro per la nostra attività?"

L'esproprio nel 2010, otto mesi senza lavoro, poi a Luglio ricollocata provvisoriamente a Conca D'Oro. La signora Diana non sa cosa accadrà alla sua attività con l'apertura della stazione

Qualcuno forse ricorda ancora la storia dei due chioschi espropriati da via Isole Curzolane per consentire l'apertura del cantiere della metro B1. Immediate erano state all'epoca le polemiche e le preoccupazioni sul futuro delle due attività commerciali. E poi, come sempre, il silenzio. 

Oggi, a distanza di più di un anno dall'esproprio, la signora Diana, proprietaria di uno dei due chioschi, ci racconta preoccupata: "Per Giugno è prevista l'apertura della metropolitana. Non so che cosa ne sarà della mia attività, dove mi manderanno e quando mi metteranno in regola".

LA STORIA. Quarant'anni di attività svolta regolarmente su un terreno dell'Istituto Case Popolari a Val Melaina. Poi, l'esproprio nel 2010: dopo aver visto demolito il chiosco di via Isole Curzolane, la signora Diana, insieme alla sua famiglia e ad altri due lavoratori del chiosco regolarmente segnati, è stata otto mesi senza poter svolgere la sua attività. Nel mese di Luglio 2011 Roma Metropolitane le ha assegnato provvisoriamente un'altra struttura in via Conca D'Oro, con l'obbligo di ricollocarla il prima possibile assegnadole uno spazio - definitivo - nell'area limitrofa alla nuova stazione. "Su questa nuova struttura ho investito 45 mila euro, quasi tutti i miei risparmi..ho dovuto fare gli allacci e altri lavori perchè Roma Metropolitane mi ha dato solo lo "scheletro" del chiosco", spiega poi la signora Diana. 

L'APPELLO. "Io chiedo solamente di essere in regola, proprio come ero a via Isole Curzolane. La concessione di suolo pubblico che avevo per quest'area scadeva il 10 Marzo scorso, quindi ora è come se fossi abusiva. Non so dove mi manderanno quando aprirà la metropolitana, ma vorrei solo avere qualche spiegazione sul futuro della mia attività..per ora qualcuno mi ha solo detto che me ne devo andare da qui. Il Municipio è sparito in tutti questi mesi. Roma Metropolitane sembra che non abbia neanche i soldi per ricollocarmi in un'altra area, e questa area invece fa parte del parco. Insomma dove mi manderanno? In tutto questo continuo a pagare l'occupazione di suolo pubblico, che mi è già costata fino ad ora quasi 4500 euro, senza neppure un contratto", conclude la signora Diana.

Incerto per ora il futuro dell'attività della signora Diana, che aspetta ancora una risposta delle Istituzioni alla sua raccomandata, e intanto annuncia: "Farò una battaglia".

 

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