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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Giardino Montesacro / Via Fosso di Sant'Agnese

Tra la ferrovia e l'Aniene una casa occupata dai nomadi

Una discarica in piena regola intorno all'edificio dove alcune famiglie di disperati hanno trovato dimora. Amatiello: "La politica degli sgomberi è fallita, basta spot"

I treni della FR1 scorrono sui binari mentre a pochi metri i bambini giocano spensierati ed ignari del potenziale pericolo: succede in IV Municipio, ormai III, dove una casa cantoniera tra gli argini dell’Aniene e la ferrovia è stata occupata da alcune famiglie di nomadi.

Una decina di persone in tutto, parrebbe addirittura con minori al seguito, hanno preso possesso dell’edificio ormai dismesso e malconcio: meglio una struttura fatiscente che una fredda lamiera per tetto, sembrano dire quei volti, che sono gli stessi di migliaia di loro connazionali che nelle medesime condizioni si nascondo nella vegetazione fitta, nelle vicinanze delle stazioni e delle sponde del fiume.

Il piccolo fabbricato è ormai una casa a tutti gli effetti, oggetti disseminati qua e là dimostrano la presenza delle famiglie: i passeggini, usati per trasportare qualsiasi cosa, sostano davanti all’ingresso; i panni vengono stesi alle finestre ed anche sulle traversine, unica barriera fra il terreno e la ferrovia lungo la quale scorre anche l’alta velocità. Niente, se non la cautela e l’attenzione, separa gli occupanti dai binari: le staccionate sono state abbattute per facilitare l’arrivo alla dimora e con esse l’ultima barriera ai treni in corsa.

Il tragitto che porta da via del Fosso di Sant’Agnese al casolare è una vera e propria discarica a cielo aperto: rifiuti di ogni genere sparsi nel verde e sulle sponde del fiume, sacchetti di plastica, carte ed altro ancora fanno da cornice all’ennesimo insediamento abusivo sorto nel Roma Montesacro.

Casa Cantoniera occupata da nomadi

Non bastano le numerose operazioni portate avanti dall’amministrazione municipale e comunale, la piaga delle baraccopoli è difficile da estirpare e la politica degli sgomberi sembra non sortire gli effetti desiderati dimostrandosi più un palliativo che una soluzione definitiva all’annoso problema.

Già tempo fa l’edificio in questione era stato preso d’assalto: uno sgombero e poi, come sempre, una nuova occupazione e tra i residenti – sempre più infastiditi dalla diffusa microcriminalità – aleggia una certa preoccupazione.

“L’indignazione della gente è forte quanto la mia; nessuno si prende la minima responsabilità di segnalare, operare e prevenire determinate situazione come questa, pur essendoci la Forestale, RomaNatura oltre che il Municipio stesso” – ha detto Romano Amatiello, militante di Casapound in IV e autore della segnalazione. “I cittadini – ha proseguito - non si fidano più delle chiacchiere dei politici municipali e ne hanno ben donde, anche perché è facile proporsi proprio ora che siamo in piena campagna elettorale”.

L’esponente di Cpi si è detto “inorridito” dal pressapochismo riscontrato nel quartiere dove ormai il via vai dei nomadi che popolano il Ponte delle Valli, come il Pratone, via dei Prati Fiscali, Val d’Ala e anche Conca d’Oro, esaspera i residenti.

“La politica dei soli sgomberi – conclude Amatiello - è pressoché fallita; si deve operare con controlli frequenti e con il coordinamento delle forze previste in campo, sfruttando anche il volontariato, operando come stabiliscono statuti e leggi alla lettera, altrimenti tutto viene vanificato”.

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