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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Salaria Sport Village: demolizione o acquisizione di patrimonio pubblico?

Repubblica in un articolo odierno rende noto che questo Mercoledì è partita l'ordinanza di demolizione dei due nuovi manufatti costruiti tra il 2008 e il 2009. Riccardo Corbucci però commenta: "Perchè non acquisirli a patrimonio pubblico?"

Il Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma ha firmato la richiesta di abbattere il Salaria Sport Village, l'opera dei Mondiali di nuoto, avanzata dagli uffici del IV municipio. È quanto rende noto, in un articolo odierno il quotidiano La Repubblica.
ll Campidoglio, viene spiegato nell’articolo, dopo aver sentito la Procura di Roma, ha deciso di dare seguito alla sentenza del Tar dello scorso 13 febbraio, che stabiliva come non potesse bastare la firma di un commissario straordinario a un evento straordinario (nel caso Claudio Rinaldi per "Roma 2009") per costruire sul territorio romano: era necessario, comunque, un "permesso di costruire" concesso dalle autorità comunali. Il Commissario, infatti, si era avvalso di un potere che andava oltre il mandato conferitogli dalla Presidenza del Consiglio. . Il Tar ha quindi spiegato: "L'estensione, per il solo fatto di essere destinato a soddisfare esigenze della collettività, della qualifica di impianto pubblico a qualunque impianto privato che insiste su suolo privato e gestito a fini di lucro da soggetti privati sarebbe incomprensibile su un piano logico prima ancora che giuridico". Mercoledì è partita l’ordinanza di demolizione, che riguarda i due nuovi manufatti realizzati tra il 2008 e il 2009, mentre non tocca gli allargamenti realizzati sulla struttura originaria. Il provvedimento trova fondamento non solo nella sanzione di abusivismo edilizio, ma anche per la presenza di diversi vincoli ambientali e idrogeologici che incidono sull’area, oltre alla considerata pericolosità di tali strutture in un’area che dovrebbe servire come bacino di continenza per le piene del Tevere, già esondato due volte in quei punti. L'accelerazione degli atti, scrive ancora Repubblica, a fronte di un sindaco che non si è costituito parte civile al processo sulle piscine in corso al Tribunale di Roma, sembra rientrare in una strategia che vorrebbe risolvere la questione Salaria entro il mandato Alemanno (nei prossimi diciotto mesi, quindi). E le istanze di demolizione potrebbero essere allargate ad altre strutture. Nel frattempo il 30 Maggio ripartirà il processo penale sulle piscine dei Mondiali di Nuoto.
 
Riccardo Corbucci, Vicepresidente del Consiglio del IV Municipio, ha espresso però un altro punto di vista: “Molti cittadini si stanno muovendo in questi giorni per promuovere una raccolta firme in cui si chiede che i manufatti destinati all’abbattimento vengano acquisiti a patrimonio pubblico, e apportati i dovuti interventi di messa in sicurezza per rendere agibile l’area. Questa proposta nasce da diverse esigenze: anzitutto c’è la preoccupazione che i responsabili della costruzione di tali manufatti resterebbero comunque proprietari dell’area, con il rischio che nel futuro ci siano nuovi abusi. Togliere loro la disponibilità su questa area potrebbe essere una scelta opportuna per consentire, da una parte, che l’area non sia in futuro soggetta a nuovi abusi, e dall’altra ad offrire un nuovo servizio ai cittadini, creando una piscina pubblica comunale fruibile a tutti”.

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