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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Metro B1: un'altra beffa dei poteri forti? Le opinioni in radio

Riportiamo alcune interessanti dichiarazioni fatte dagli ospiti durante la trasmissione "Corsia Preferenziale", su Radio Popolare Roma, in riferimento al giallo della Metro B1, il nuovo tracciato, le logiche del project financing e la posizione di alcuni cittadini

Riportiamo alcune dichiarazioni degli ospiti intervenuti alcuni giorni fa in una puntata della  trasmissione radiofonica Corsia preferenziale, su Radio Popolare Roma.

Si parlava della questione relativa alla metro B1, per la quale sono intervenuti Marcello Paolozza, della Rete romana del Mutuo Soccorso,  Bernando Rossi Doria, urbanista e membro di C.A.L.M.A,
Mimmo D’Orazio, Presidente del comitato di quartiere Serpentara, Carlo Cellamare, Docente presso la Facoltà d'Ingegneria dell'Università La Sapienza, esperto anche di processi partecipativi, Vito De Russis,  responsabile sezione IV municipio dell’associazione Diritti dei Pedoni
. Di seguito alcuni estratti delle interessanti dichiarazioni in trasmissione.

L’urbanista Rossi Doria , a proposito dello strumento di finanziamento della metro: “Questo progetto è determinato dalla logica perversa del finanziamento di progetto, in cambio del quale i privati chiedono nuovi metri cubi per far guadagnare le imprese edili.
Il vecchio tracciato era orientato a servire una popolazione già insediata, mentre quello nuovo è orientato a promuove altre urbanizzazioni, altro concentramento di popolazione.
La finanza di progetto è una cosa perversa. Noi di C.A.L.M.A siamo arrivati a dire  che è meglio abbandonare questa pratica e puntare sui mezzi leggeri di mobilità. Esistono delle alternative alla metropolitana, da realizzare con mezzi pubblici già esistenti.
Anche perché è ovvio che se si vuole far passare la metropolitana sotto il parco delle sabine è perché si vuole fare una variante al piano regolatore della zona e abbandonarlo alla speculazione edilizia”.
 
Gli ospiti sono poi concordi nel ritenere che il traffico del quadrante peggiorerebbe comunque, con 20000 abitanti in più, a prescindere dalla metropolitana. E che la finanza di progetto ha il solo scopo di consumare l’agroromano e il suolo  e non servire all’interesse pubblico dei cittadini, peggiorando la qualità dei servizi.
 
Il Professor Cellamare è intervenuto: “La metro è sempre utile, ma qui è in gioco invece un percorso che mette molto in discussione la vita degli abitanti. Il vecchio tracciato oltretutto doveva servire persone che da molto tempo aspettavano l’arrivo della metro”.
 
A proposito del sondaggio promosso a tutti i cittadini dal IV Municipio , Mimmo D’Orazio ha precisato: “Questo referendum chiedeva ai cittadini se volevano o no il prolungamento. A nostro avviso il sondaggio non era chiaro perché non si parlava della variazione del tracciato e tra l’altro è stato fatto prima che uscisse la richiesta da parte di Roma Metropolitane riguardo gli espropri delle aree, cioè a giochi fatti”.
 
ll Professor Cellamare a proposito del sondaggio ha evidenziato: “Qui non si tratta d un processo partecipativo. Questo sondaggio è molto ambiguo, qui l’amministrazione vuole solo costruire un consenso su una decisione già presa. La  partecipazione non è una consultazione a posteriori”.
 
Mimmo D’Orazio esprime la posizione del comitato e di altri cittadini sulla questione del nuovo tracciato: “Il comitato è contrario al nuovo tracciato e chiede una rivisitazione di tutta la mobilità su gomma,ferro per il quadrante nord est. Se come ultima ratio questa opera si deve fare,chiediamo il ripristino del vecchio tracciato”.
 
De Russis, responsabile dell’associazione diritti  dei pedoni, che aveva precedentemente dichiarato: “C’è del marcio alla bufalotta”, spiega: “ L’ultima fermata della metro b1 sarà vicino a Castel Giubileo, non supererà la Salaria. La penultima fermata sarà Mosca a Porta di Roma, ma poi si sposterà verso nord. Perché chiamarla Bufalotta, se in realtà lì è un deserto?!”.
 
Paolozza ha ribadito: “Sapere quali sono le possibili soluzioni a quali costi, facendo scelte razionali. Fino a quando non si fa questo prevarranno gli interessi dei poteri forti che sono gli unici in grado di influenzare l’amministrazione . E con i quali l’amministrazione sulla scia della tradizione della giunta di Veltroni continua a praticare un rapporto di scambio di finanziamenti di infrastrutture e servizi che spesso non vengono neanche realizzati,  in cambio di consumo dell’agro romano e di sviluppo della rendita”.
 
De Russisi ha affermato: “Siamo in un territorio con 4 uscite: Prati Fiscali, GRA, ponte delle valli, ponte Tarzio, e siamo ghettizzati in questo territorio così vasto. Ci possiamo muovere solo con le macchine, che non sono un mezzo idoneo a mantenere la vivibilità decente in una collettività perché portano traffico e  inquinamento.
D’Orazio: “Se l’opera inutile deve essere finanziata a scapito di nuovi residenti, visto lo scandalo di Porta di Roma con 6milioni di metri cubi di edilizia residenziale realizzata e disabitata, è inutile andare a costruire altre case che i cittadini non compreranno mai a quei prezzi”.
 
Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio, ha concluso: “Per Legambiente non è nuova questa vicenda, visto che il nuovo tracciato invaderà un’area verde cm il Parco della sabine. Si tratta di una beffa, perchè quest’area fu ceduta ai privati in cambio dell’edificazione di Bufalotta e ora se la riprenderebbero x ricostruirci.
Un ulteriore beffa se si pensa poi che nessuna di queste abitazioni andrebbe a risolvere il problema del disagio abitativo, restando invenduta a causa dei costi troppo alti".

 

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