Al Giordano Bruno campanella amara: studenti smarriti tra le sedi e "trasferimenti coatti"
Nove classi destinate ad un doppio trasferimento: prima in via della Cecchina, poi nel cuore del Tufello. L'ira di alunni e genitori: "Abbiamo saputo tutto a 48 ore dall'inizio delle lezioni. Scelta grave e discriminante"
Iscriversi a scuola in via della Bufalotta 594 e scoprire, poco prima della campanella d'inizio, di dover passare l'anno scolastico in una sede nel cuore del Tufello con i primi mesi di transizione previsti addirittura in alcune aule di via della Cecchina. E' questa l'amara sorpresa davanti alla quale si sono trovati gli alunni, e di conseguenza i genitori, di nove classi del Giordano Bruno: duecento alunni circa, dal primo al quinto anno, spostati, senza adeguata e tempestiva comunicazione, da una struttura all'altra.
Una notizia appresa appena 48 ore prima dell'inizio delle lezioni sul sito internet dell'Istituto: "Una scelta estremamente grave e discriminante, applicata in forma arbitraria e unilaterale ed in palese violazione della trasparenza" - denunciano i genitori sottolineando come non sia stata data loro alcuna comunicazione preliminare togliendo di fatto la possibilità ad alunni e famiglie di richiedere eventualmente il nullaosta per iscriversi in altre scuole dalla sede certa.
A preoccupare famiglie e studenti, oltre a problematiche logistiche e di trasporto, la mancata garanzia della continuità dell'offerta formativa e l'allontanamento da quei progetti già iniziati nella sede centrale. Che dire poi delle condizioni strutturali della sede associata del Sisto V-Sarandì di via della Cecchina, 20: cortile esterno più simile ad una giungla, piante selvagge che entrano nelle aule dalle finestre, un campetto malmesso e inagibile ed una pulizia generale che lascia davvero a desiderare.
"Per alcuni mesi, ossia prima di approdare al Tufello, ci ritroveremo relegati al terzo piano del Sisto V con i professori cambiati, senza laboratori e senza possibilità di fare educazione fisica se non prendendo l'autobus per andare in centrale. Una volta trasferiti poi tanti di noi saranno costretti a viaggi lunghissimi sui mezzi pubblici per raggiungere la scuola in una sede che non abbiamo affatto scelto" - ha commentato Fabio Falasca, rappresentante di uno dei due quinti che probabilmente subirà il trasferimento.
"Ai nostri figli verrà negato il diritto allo studio per l'indirizzo scelto, saranno di fatto discriminati e disagiati con ben due spostamenti: prima in via della Cecchina poi a Isole Curzolane, sede scomoda e che nessuno l'anno scorso in fase di iscrizione o conferma della stessa pensava di dover raggiungere" - ha spiegato una mamma.
"Disagi e mala organizzazione che adesso peseranno sui ragazzi costretti a viaggi estenuanti sui mezzi pubblici e ad essere lontani dalla loro scuola, dalle loro aule e dai loro laboratori. Eppure - spiega un papà - la soluzione noi l'avevamo trovata: sarebbe bastato non far rientrare in centrale le dieci classi che da due anni sono già nella sede distaccata e lasciare qui tutto come era".
"State spostando il corso (scienze sociali ndr.) che è quello per il quale la scuola è nata: un errore che pagheremo in primis noi che quest'anno abbiamo un esame da affrontare" - ha fatto notare Sara, studentessa del quinto anno.
Ad accogliere le istanze di genitori e studenti, in un'assemblea spontanea e infuocata, il Preside Paolo De Paolis, che giunto al Giordano Bruno il 1 settembre avrà adesso il gravoso impegno di fronteggiare una situazione davvero incandescente con i genitori ad accusare l'Istituto di aver accettato un numero di iscrizioni nettamente superiore alle effettive capacità ricettive della struttura.
"Queste sono dinamiche non semplici da governare: il biennio rientra nella scuola dell'obbligo pertanto diventa molto difficile rifiutare iscrizioni e dunque alunni" - ha replicato il Preside che domani sarà all'ex Provincia per cercare di sbrogliare la matassa.
"Al momento non abbiamo individuato ancora una soluzione: dobbiamo capire che cosa ci dirà la Provincia sui tempi di trasferimento nella sede del Tufello ma non è escluso che rimoduleremo le classi ad oggi scelte per lasciare la centrale. Per ora però - ha detto il Preside De Paolis - l'organizzazione è questa: gli alunni con grande spirito di responsabilità devono cominciare l'anno scolastico mentre noi ci impegneremo a cercare soluzioni alternative ascoltando i suggerimenti di genitori e studenti".
Dunque al Giordano Bruno inizio dell'anno scolastico tra ira e polemiche con pure l'incertezza di quel che sarà di circa 200 alunni nelle prossime settimane: una campanella, quella del primo giorno di scuola, che per tanti in via della Bufalotta 594 è suonata davvero in modo molto amaro.