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Venerdì, 19 Aprile 2024
Altre Talenti / Via di Casal Boccone

Ordine di chiusura per la Maximo Green: “Frutto della mala gestione di Roma Capitale”

Lavoratori della palestra avvisati ieri tramite mail, sit-in notturno per scongiurare i sigilli. Filini: "Vogliamo capire perché servizi essenziali non sono stati pagati"

La nota della direzione esecutiva dell'Ufficio di Scopo Indirizzo e Coordinamento del Programma Punti Verde di Roma Capitale firmata dal Direttore Giovanni Serra ha ordinato la chiusura del Maximo Green, centro sportivo all’interno di un Punto Verde Qualità di via di Casal Boccone.

Secondo il documento di Roma Capitale la struttura sarebbe infatti sprovvista di fornitura energetica, collegamento telefonico e fornitura di gas: mancanze che non garantirebbero la sicurezza degli operatori e degli utenti ancorché il normale svolgimento delle attività sportive e commerciali.

Così l’incubo della chiusura che si era presentato nell’aprile scorso si è nuovamente riproposto nonostante un atto di tutela votato all’unanimità dal Consiglio del Municipio III e l’alternativa fornita dagli stessi operatori: il proseguimento delle attività anche a tutolo gratuito e la presa in gestione da parte di un’associazione sportiva costituita dagli stessi istruttori del Maximo che possa rilanciare il centro dopo una gestione che l’ tutti definiscono “discutibile”.


“Quella nota è la conferma che i nostri sospetti erano fondati la mala gestione del centro Sportivo da parte di Roma Capitale ha portato ad una chiusura inaspettata e improvvisa di uno dei più belli punti verdi qualità del Municipio III. Probabilmente gli utenti e i lavoratori ancora non sanno di questo provvedimento, c'è chi ha pagato la retta per tutto l'anno spendendo dai 400 agli 800 euro, quello che sta accadendo è inammissibile” – ha commentato l’esponente di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale in III, Francesco Filini, assicurando l’interessamento del capogruppo in Campidoglio di Fabrizio Ghera. “Vogliamo vederci chiaro e capire perché – sottolinea - un centro sportivo con 1800 paganti soci debba chiudere perché i servizi essenziali non sono stati pagati”.

In attesa di una mediazione tra Municipio e Campidoglio, che ormai sembra essere necessaria per la risoluzione positiva della questione, notte passata in via di Casal Boccone 283 per i lavoratori che non hanno alcuna intenzione di far apporre i sigilli al Maximo.

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