rotate-mobile
Altre Talenti / Via Carlo Bernari

Niente riscaldamenti nè acqua calda: a Casal Boccone 400 famiglie al gelo

Alla base del distacco del servizio l'annosa morosità di una parte delle cinque palazzine che si avvalgono della stessa "centrale termica": nonostante riunioni e incontri nessun accordo tra condomini e società che gestisce l'impianto

Senza riscaldamento nè acqua calda. Queste le condizioni nelle quali da oltre una settimana si trovano a vivere alcuni residenti di via Carlo Bernari a Casal Boccone. Cinque palazzine, 400 famiglie circa - con anziani, bambini e disabili - alle quali è stato staccato il servizio e, con le temperature della Capitale precipitate verso il basso, la situazione è dura se non tragica. 

Alla base del distacco - spiegano da via Bernari - "la rescissione del contratto avvenuto in modo univoco" da parte della ditta che gestiva il servizio, la Natuna SpA, che dalle palazzine - cinque a servirsi della "centrale termica" - vanta un credito di centinaia di migliaia di euro: 800mila secondo la Società, poco più di 600mila in base ai calcoli effettuati dai condomini. 

Una morosità accumulata negli anni e della quale adesso tutti - compresi coloro che hanno saldato il dovuto - pagano le conseguenze. 

"Quella delle palazzine di via Bernari è una situazione anomala: non vi è la gestione condominiale della caldaia ma i cinque palazzi sono serviti dalla 'centrale termica' il cui servizio è regolato da un contratto diretto tra la Natuna e ogni singolo interno che lo ha ereditato dalla società costruttrice. In questo modo - ha spiegato a RomaToday uno degli amministratori condominiali, il sig. Lucci - l'Amministratore di condominio non ha modo di 'aggredire' i morosi, ha solo il compito di stampare i bollettini e girarli alla Società una volta saldati. Un meccanismo - tiene a sottolineare ancora Lucci - che non ha mai funzionato". 

Tanti gli incontri intercorsi in queste settimane tra i condomini e i rappresentanti legali della Natuna: riunioni nelle quali però non si è mai trovato un accordo che potesse soddisfare pienamente tutte le parti. Da qui la decisione della Società, leader in quel settore, di staccare tutto con i vari appartamenti - in attesa di passare al riscaldamento autonomo - a rimanere al freddo e al gelo. 

Condizioni inaccettabili per i condomini di via Bernari che pure - assicurano - avevano la piena volontà "di venire a capo di tale situazione con unità di intenti". Così però non è stato e adesso di tepore casalingo e docce calde nemmeno l'ombra. 

"In un Paese dove la salute dovrebbe essere tutelata dalla Costituzione si mettono 400 famiglie in difficoltà" - commenta amaro l'Amministratore Lucci preoccupato soprattutto per i condomini più deboli: famiglie con bambini, anziani e disabili. 

Dalla Natuna invece perentorio il 'No Commet'. Saranno le sedi che le parti riterranno più opportune a stabilire "colpe" e responsabilità. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Niente riscaldamenti nè acqua calda: a Casal Boccone 400 famiglie al gelo

RomaToday è in caricamento